sabato 24 dicembre 2011

Tutto Sui Diesis


Un corridoio verso il mio cuore in agonia. Le mie stanze, i miei pensieri stagnanti. Sono un bimbo alle prese con un giocattolino componibile, incapace di montarlo pur conoscendone la sequenza di montaggio.
Sorseggio coca lemon, le mie asciate di depressione. Temprato come l’avorio dei tasti d’un pianoforte, una situazione da suonare tutta sui diesis.
Lei mi guardava di sbieco tra una nota e l’altra, razionava bene i tempi e le pause. Accoglievo i suoi sguardi con un’espressione poco intrigante, pallido come un cadavere nel mio io più distante. Tiravo fuori un sorriso impacciato e mal accomodante, incapace di reggere quel confronto oculare. Lei ravvisava il mio disagio, per trarmene fuori ordinavo Martini Dry. 
Voleva dire che non ero ancora diventato uno zombi.
Ma poi non si voltava mai a guardarmi.

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