sabato 31 dicembre 2011

LaSmadonna di Pompei


Il cornetto con la marmellata che sbrodola il caffè che sa di amaro il tipo del Crilù che mi fa gli auguri ma sto troppo addormito per capire perchè...

la mariatrudy che mi coglioneggia in chat, che mi chiama mimmo e io le dico finiscila e la raffaella che dice stasera proprio no non può venire magari viene solo Ugo...

il tiro al bersaglio che è chiuso e la winx protesta e per rimediare le compro un libro di streghe e vampire e finalmente lei dice sei forte papà e io mi sento un po' meglio di gianni morandi...

la fame da lupi che è la chimica di stanotte e mammà che non è pronta e le dico ma quando mai e lei dice tu vieni sempre all'ora che cazzo vuoi e allora mo che cazzo vuoi?

Due ore di collasso di morfeo senza una minchia di sogni solo un rigirarsi albuio senza capire se era giorno o notte

ugo che mi chiama e dice arrivo e poi chiama e dice sto llà tra un quarto d'ora e poi chiama e dice sto arrivando e tanto chissenefrega che lo conosco a Ugo e non faccio trovare pronto quando arriva

e il caffè da garibaldi e la Teresa che poi arriva e si presenta con Ugo e Ugo propina tutte le teorie sull'heal up heal down e poi spara due filosofie che la Teresa mi dice ma allora tu scrivi niente di tuo è tutta roba che rubi agli amici tuoi e io dico e che non lo sapevi?

E mollata Teresa ce ne andiamo verso il paesiello che Ugo dice però io massimo alle 8 devo stare di nuo a Foggia e dico e vabbè mo non ti mettere in cuollo a scassare la minchia con l'orario

e al paesiello poi al bar quello meno sgarrupato che stava per chiudere e Peppe ci fa la faccia tipo ma sti scassapalle e Arturo dice facciamoci un prosecco e Ugo sbuffa e noi ce lo facciamo lo stesso e c'è che poi anche Leopoldo usufruisce del liquido più suo cognato che continua a dire siete i miei miti quando mi faccio vecchio come voi voglio pure io andare a sballarmi al bounty di rimini...

e a un certo punto che mi viene la fregola e vedo l'acustica Yamaha e devo per fora lasciare un messaggio sonoro a questo ambiente e l'inforco e le mani fanno da sole im my blood dei black stone cherry che la sento solo io e chi dovrebbe ne annuserà la scia che arriverà a quel bar laggiù in città...

e il paese dei monti dauni dove arriviamo e è deserto e non c'è nessuno e fa uno straccazzaccio di freddo aspro e io e Arturo ci aggiriamo per il centro storico che è onirico e silenzioso tanto che dico che sembra di essere in una landa nordica dentro a una fiaba e Arturo mi asseconda e dice hai ragione ecco, vedo due gnu...

e il locale loculo sulla montagna in bellavista che si vedono tutti paesi nella notte limpida si vede Pietra si vede Lucera si vede Foggia e si vede un altro che non si capisce e io dico ma quello che è non si capisce e allora Lorenzo dice quella è una pista di atterraggio...

e i primi e i secondi e i paccanelli e i torcinielli e le mazurke e le tarantelle e le triglie e le quadriglie e la tipa greca e le tre tipe mute al tavolo e il chianti e la mozzarella in carrozza e Arturo che spazzola tutto e non lascia niente a nessuno e il trenino e poroppoperopperò e la salsa e i santaesmeralda...

e la mezza e i fuochi e la mia amica che mi chiama da Roma dove sei? Sto ai fori imperiali sto ubriaca di coca e rum c'è un milione di persone sono felice tanti auguuuuriiii e tu dove stai dinomì dove stai dove stai dove stai???? e dove sto porcadiunatroia dove cazzo sto????

e all'una moì basta mi sto spaccando i coglioni che neanche ad addis abeba dove sta la mia amica africana potrebbero, porcazozza basta che duepalle, io me ne vado e Arturo che dice ma dove vai ma mo perchè ma non, ma basta dico io vado ci si vede...

e la piazzetta a Foggia piena di guaglionastri e sballatelli e gioventù a frotte nei locali e il buco in cui entro e scolo un rum e la tipa tirata a lucido, sola che ballonzola al ritmo di una tecno pompata a tutto volume che si avvicina piana e mi ammicca e io mi allontano in fretta ma vattene un po' affanculo anche te...

e passare sotto l'arco dell'addolorata, addolorato, col freddo che mi magna e fermarmi davanti alle luci soffuse della chiesa dell'addolorata, da dove quelle notti d'este, alle tre telefonavo, e fissare in alto e vedere stampato a fuoco il volto della madonna di pompei...

resto fisso a guardare, accendo una siga e smadonno.

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