lunedì 6 aprile 2015

Di Nessuno

Non sembra accadere, non accade, non accadrà.
Arrivederci, addio, goodbye, tutto da tradurre.
Qualcosa da generare, rigenerare, questa mia generazione.
Un posto migliore, un posto, comunque un posto.
Non stop, un continuo non stop.
Scompare, riappare, come compari.
Fermarsi, cercare, ascoltare, fermarsi a cercare, cercare di ascoltare.
Non è abbastanza, una stanza, non è.
Figure materne, paterne, la paternale.
Lascia stare, lascia andare, l'uscio.

Di nessuno, non è colpa, non è merito.

venerdì 3 aprile 2015

Tangenziale


C’è questa strada, una strada di campagna che parte dalle Tre Corsie e arriva fino alla Tangenziale.
C’è questa strada e questo tizio.
Questo tizio ci passa tutte le mattine, per questa strada. Ce ne sono anche altre di strade che portano sulla Tangenziale, ma questa è la meno trafficata, anche se sbucacchiata e piena di curve. Questo tizio tutti i giorni si fa ‘sti dieci chilometri all’andata e dieci al ritorno. Uno che fa il maestro delle elementari te lo immagini di una certa età, magari calvo oppure coi capelli bianchi, sciatto, insignificante. Questo tizio un po’ sciatto lo è, va in giro con le giacche di velluto con le toppe ai gomiti. Però è giovane, sì e no trent’anni, né bello né brutto, capello di media lunghezza e ben curato, lineamenti morbidi e accattivanti.
Quando è su questa strada non vede niente di tutto quello che sta attorno: guida una topomobile bruttosgangherata fissando dritto davanti, immerso infastidito nei cazzi suoi.

C’è questa strada, c’è questo tizio e purtroppo, poco prima dell'incrocio con la tangenziale, seduta su una cassetta della frutta sul ciglio della cunetta, c’è quella bionda puttana dell'est..