domenica 4 dicembre 2011

Roaming


E' passata solo mezz'ora, lonely at the window. Sento di dover recuperare quel peterpan che ho perso in tutti questi anni.Ma forse è lui che ha perso me, magari mi sta cercando senza riuscire a trovarmi. Avevamo una strada da percorrere fino in fondo, io e lui, ma l'ho persa 'sta strada: e ho perso anche lui. Devo ritrovarla o mi perderò del tutto. 
Ripensare per un attimo a lui mi fa scendere una gesucrista di lacrima che non riesco proprio a trattenere. L'angoscia che c'ho dentro proprio non riesce a farmi pensare normale, mi stritola, mi spacca la faccia in due e mi strozza la bocca dello stomaco.
Dove sarà adesso? Anche lui avrà perso il suo peterpan?
Lo vedo Peter Pan, nitido sulla mia finestra lonely: sputa una bestemmia grezza, accende lo sguardo adolescente e mima una schitarrata d'un misto acidjazz – deathmetal. Ho bisogno di downloadare i miei desideri piuttosto che le mie necessità. 
Questo mimare cazzone di Peter Pan riesce a farmi sorridere: strizzo quelle duetre stronze lacrime e pogo addosso come una vecchia comare avvinazzata. Sto a terra, sottoterra, non voglio lacrime e non voglio stare a fare storie, non voglio farmene una ragione, non voglio rientrare in quella brutta spirale depressiva che mi schiacciava la testa anni fa, non voglio sentirmi di nuovo morta dentro. Mi odio e non vorrei odiarmi, mi odio intorno, odio il mio intorno, odio tutto quello che mi entra dentro senza più uscirne, odio i miei sensi che non registrano più nulla di positivo, odio la mia casa e mi vedo senza futuro: senza di lui.
I'm roaming,roaming roaming, roam..., Peter Pan urla l'inciso di questa hard song, io provo a schitarrare con lui, dentro questo concerto mentale che prima o poi si esaurirà. Si spegneranno le luci e torneremo a cercarci.
Fai con comodo Peter: la prossima volta suoneremo più accordati.

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