domenica 20 marzo 2011

Box




(In progress con Roberta Jar)

Grasso si ferma davanti a un box. Un box con saracinesca grigia. Tira fuori un'altra chiave. Un'altra chiave, piccola piccola. Gira rigira. Spinge nella serratura. Spinge con mano goffa e sudata. La chiave sguscia fuori. Sguscia fuori ma lui la rificca dentro. Insiste. Insiste e anche quel ferraccio grigio si apre.
Entra, stronza...
Lei rinsecchita dietro di lui. Grasso accende una luce. Una luce chiara gialla calda tetra. Una luce come un sole spento dentro una nuvola. Il Califfone biancored si ficca tutto intero. Si ficca tutto intero nonostante ci sia già l'auto di suo padre parcheggiata.
Richiude. E mo'?
E mo'?, eh stronzetta, e mo?

mercoledì 16 marzo 2011

Kancabaya




Nel Loculo l’atmosfera è grigianera, come tutte le sere di lunedì. Tommy c'ha la gola infiammata, dice, e allora si proverà da mortorio, che le nostre serate sono già di per sé d’un grigio indefinibile: tendenza al nero suicidio, connessione cromatica con i nostri stati d’animo sarcofagheschi. Verio ripete seimila volte uno stesso assolo che cazzo non gli veniva, sfastidiamento raddoppiato e trituramento triste degli attributi. Finchè ha preso all'improvviso la pedaliera degli effetti e l'ha buttata via al largo nel piazzale dell'Autoparking, bestemmiando Santanne e Santemarie. Ne è seguito un requiem con canto gregoriano. Baffo ha messo fuori una canna floscia, arrangiata poco prima da Minghio. Minghio e Baffo si calano le braghe e restano in mutande, mentre accendono il barbecue di erbasimpatica. L'erbagiusta puzza che è una bellezza, Tommy sbotta con una tosse catartica.
I trogloditi della band hanno perso un po’ di verve, si va avanti d’istinto, qualcosa si comincia a alterare. La nostra percezione del rock è ormai fatta di grunge e disperazione e buio e penombra. Ogni prova nel Loculo si finisce fumati a luci spente con le braghe calate. E te ne stai là, solo dentro di te a cercare di capirecapirecapire, fino a quando ti rendi conto che non c'è proprio niente da capire.
Fuori e lontano dal Mondo Crudele che non ci apprezza e non ci capisce, soli e abbandonati nel Loculo grigio, a suonarci addosso malinconicamente una situazione di vuoto che crea l’ispirazione.
- Acido Muriatico - dice Tonsilla
- Io dico che è un bel titolo per una song - dice Baffo. 
Amen.



martedì 8 marzo 2011

Aritmia




Baffo talent scout, un X factor umano, escogitò il nome della Band:  un dolore di cuore. Il sound daun era destinato a morte certa quindi. Una cover band di rock alternativo, con propositi da sala rianimazione: live  suonati aggratiss, soliti managements del tavoliere. A San Severo  pagammo noi il capo del pub, per tutto quello che ci scolammo.
    Le pause lunghe, i pub semioscuri, i rumori forti...
    Verio quasi sempre accannato...
    Nessuna voglia di riprendere fiato, occhi truccati, parrucche e un nero profondo...
    Il pubblico col bronco spasmo...
    Sguardi da voyeur tipo Grande Fratello...
    Verio accannato e bevuto...
    Meglio morire che tornare sul palco così...
Verio gasato pompava note grezze sulla guitar. Lo osservavo da una distanza galattica, lontano dalle luci, senza riuscire a respirare sul serio. Baffo si eccitava di sguardi perversi sulle fighettine, testa riversa sui piatti della batteria. Niente cazzi niente pensieri niente di niente, inseguire certi accordi depressi, tonalità sotto sotto ibride. Marialuce urla e tossisce, accalorata di drink e forfora. Il sound aritmico è intronato dai decibel e fuoritempo.
La musica era sulla soglia del dolore, Marialuce divorava il microfono.  Baffo fissava a vuoto il muro, la desperascion, Verio si accasciava esausto e con la flebo esaurita. Le fighettine presto si defilavano, e io finivo per abbassare i volumi degli ampli fino a spegnerli del tutto.
Rianimation Rock.


lunedì 7 marzo 2011

Papanonno Torero





Oh, stai bene vestito così!
Grazie, perché?
Mi ricordi uno spagnolo, non lo so, mi fai venire in mente il sole, i tori, la corrida...
Wow, è un bel complimento!
La sera dopo:
Oh, ma come ti sei conciato?
Sto vestito come ieri...
Mi sembri un papanonno!
Gli Altri stanno di fuori, cambiano umore e cambiano idea dall’oggi al domani. Le femmine poi non ne parliamo!, soprattutto quando c’hanno il ciclo!
Perciò un buon consiglio che posso dare è questo: non stare mai ad ascoltarli, gli Altri, che se li ascolti potrebbe essere già troppo tardi.

giovedì 3 marzo 2011

Essemmesse





Gli ho mandato un sms, così per vedere di sondare il terreno...
Ma sei sceeema????
Me', sono quelle cose che fai d'istinto, senza starci tanto a pensare su... Scusi possiamo ordinare?
Prego signore mie, dite pure...
Per me un espressino caldo/tiepido con cacao: tu Annarì, che ti prendi?
Un'avvelenata appresso a te...
Un'avvelenata con cacao?
Ma vaff... Guardi mi porti un cioccolato caldo.
Vi servo subito belle signore.
- Ma senti 'st'altro rattosone...



Ma ti rendi conto che se lo scopre Alfredo...
Eh, è proprio questo il punto...
Tu sei folle, ma che ti sei messa in testa?
Oh Annarì, il tipo mi piace, è davvero uno coi controcazzi, te lo vorrei far vedere...
Patrì, ma sei fidanzata da dieci anni!
Eh, è proprio questo il punto...
Ma il numero di telefonino del tipo come l'hai avuto?
Me l'ha dato lui...
Oddioddio!
Prego mie dolci signore: espressino e cioccolato caldo: sono cinque euri.


All'uscita dalla palestra l'ho agganciato, e una parola tira l'altra, uno sguardo tira l'altro... ci siamo scambiati i numeri di cellullare...
Sei una stronza...
Guarda Annarì che non è una cosa così... E' da un po' che ci sguardiamo in palestra, certe occhiate dolci e violente che... non ti saprei descrivere...
Ma come ti è venuto di mandargli un sms, tu stai di fuori!
Avevo bisogno di un contatto con lui, anche se così virtuale... buono 'st'espressino... ma tu non bevi?
Mi stai facendo seccare le parole e che cazzo Patrì!


Mi sentivo sola, e quando ti senti così sola ti aggrappi a chi senti più vicino a te, e io, in quel momento mi sentivo di aver bisogno di lui...
E Alfredo?
Alfredo spesso non c'è Annarì, anche quando è presente... cioè lui a volte è così distante, chiuso in un mondo tutto suo...
Che messaggio gli hai mandato al tipo?
Niente di particolare, gli ho scritto: “Mi sembri una luce dentro il mio buio”, tutto qua.
Ma tu non solo sei sceeema Patrì, sei pure da ricovero! Mammamà e che puttanata gli hai scritto: ma ti sembrano frasi per un tizio palestrato? Ma tu gli uomini non li conosci proprio?!? Quello con due mezze frasi del cazzo ti scopa e ti manda affanculo, altro che la tua filosofia da bambina che aspetta il principe azzurro col cazzo di cristallo!!!
Invece non ti immagini proprio cosa mi ha risposto...


Scusi, ci porterebbe due zeppoline? Grazie.
  • Ma cieeerto mie belle signore.
Se non la finisce questo... Allora? Che ti ha risposto Mister Palestra?
Deve averci pensato parecchio, perché mi ha risposto solo il giorno dopo.
Figurati! Chissà come si sarà stancato nel formulare un pensiero diverso da “scopare scopare scopare”!
“Dovresti prima uscire dal buio che hai col tuo uomo, e cercare la luce con onestà dentro di te”: ecco che mi ha messaggiato.
'azz! Figo il tipo! Ma come, sapeva che sei fidanzata?
Evidentemente sì, forse, in qualche modo si è informato su di me... magari in precedenza, prima di quella sera dello scambio di chiacchiere e numeri di cellulare...
Ma poi che ha fatto quando vi siete rivisti in palestra?
Non l'ho visto più... La risposta mi ha scioccata forte, non ci sono più andata da quel giorno...
Ma tutto questo quando è successo?
Tre mesi fa, più o meno... c'avevo un magone dentro in quel periodo Annarì, credimi, volevo parlartene prima ma non sapevo da che parte cominciare...
Le vostre zeppoline languide signore: due euri e quaranta.
Le spiace chiamarli EURO?
Patrì, e non essere sgarbata!


E Alfredo?
Ehhh, questo è il punto...
Oh, te la sei divorata la zeppolina! Qual'è il punto?
Stamattina, per gioco, mentre Alfi era al lavoro in ufficio, mi sono ritrovata ancora una volta sola, cazzo, sola Annarì, è una sensazione amara, troppo acida da ...
Oddio, che cazzo hai combinato?
Avevo voglia di rimandare quel messaggio, di rivivere quell'illusione assurda: ho mandato lo stesso identico sms a Alfi, così per scatenare in me ancora una volta le mie fantasie di attesa verso il principe azzurro “ Mi sembri una luce dentro al mio buio”, così, paripari, come quella sera, l'ho inviato a Alfi...
Ommamamà, e Alfredo che ti ha risposto?
Vuoi davvero saperlo?
E certo!
“ Dovresti prima uscire dal buio che hai col tuo uomo, e cercare la luce con onestà dentro di te”...
- Posso portarvi altro, mie splendide signore?

martedì 1 marzo 2011

Bairro Alto





Giù le luci.
Uno strùscio e un incessante brusio, concerto/sconcerto imminente.
Parto a sorpresa, sudatissimo, fraseggio di basso ritmato al punto giusto. Poi stacchi burrascosi di Baffo a coprirmi.  I guitar riff sono rapidi ma incespicanti, Verio slitta sulle semicrome, le rincorre. Max, dall'altro lato del palco, infila delle note di un altro pianeta. I suoni distorti delle due guitar sono in piena collisione, il groove prende una brutta piega. Ganzo salta in scena scandendo le songparole, si avvita in una danza acrobatica ma si attorciglia nel filo del microfono.
" In the naaame of looove...", urla Ganzo.
" Puttanaeva!", dice Verio spezzando il mi cantino.
" E' troppo veloce così!", dico io.
" Digli di rallentare un minimo..." dice Max con l'ansia.
" Siete troppo distanti uno dall'altro, per seguirvi vi devo spiare!" dice Baffo.
" One man come in the name of love...".
" Sì, ma se ne va odiandoci, 'sto man..." dice Verio, accordando il mi cantino nuovo.
" Cerchiamo di atterrare senza stroncarci!", dico io.
" Svegliamoci, che stiamo suonando all'indietro..." dice Max.
" Lo uccido io il finale, cazzo..." dice Baffo.
La musica si stronca, scrive nell'aria un qualcosa che è finito. Un unico fischio che crea una fitta e cancella qualsiasi odio latente. Basterebbe adesso unicamente una notte metallica e un motore per stare davvero bene dentro questa chance...


(A Massimiliano: i suoi assoli erano divini, ecco perché è Lassù...)