martedì 6 dicembre 2011

Cervaro Bridge Jumping. 2

" Ti prego solo di... non volermene... io... io avrei voluto...”

Non dirlo... Non saltare... ti prego...”

Non avrei dovuto... lo sapevo, eppure... sono un coglione...”

C'è il vuoto dentro di me. Da quattro mesi non respiro. Sono le quattro del mattino. Le quattro e trentasei. E' un autunno stronzo. Non ho freddo. Non ho paura. Avevo un sole e un'estate dentro. Vento e buio. La notte è appannata, se n'è stata tutto il tempo appiccicata sul parabrezza. Non ho paura, non mi voglio bene così tanto. Ormai.

Non ho più paura... adesso, sai?”

Non dirmi così... Non devi dirmi nulla... scendi... ti prego...”

Non ho più paura a... sentirmi coglione...”

Il vuoto è sotto di me, ma me lo sento addosso. In bilico sul Ponte. Sotto, il torrente che scorre. E' solo acqua, e continuerà ad esserlo. Fondale basso. Mi mancava l'aria. adesso mi manca lei. Sempre di più. E questa assenza non mi lascia vivere. Non avrei dovuto farlo.

Non avrei dovuto... farti niente...”

Non mi hai fatto niente... mi hai dato... tutto...”

Dimmi che non... avrei dovuto... dimmi che... sono un coglione...”

Non avrei dovuto mandarti questi messaggi. Non avrei dovuto mandarti questi segnali. Tu non sei mia. Tu sei solo tua. Sei sempre stata solo tua, fin dall'inizio. E adesso sei qui. E voglio morire, almeno questa volta. Il vuoto è dentro. Peggio, è sotto di me.

Tu non sei...mai stata mia...”

Non puoi dirlo... questo... scendi... fallo per me...”

Almeno questo... lascia che lo faccia per me... da coglione...”

Le punte dei piedi già oltre il parapetto. Le mani pronte a spingersi. I pensieri legati con una pietra al collo. La mente libera, pronta per il salto. In equilibrio precario, sul cornicione del ponte. Tu che cerchi di guardarmi in faccia. Tu che sei il mio immenso, e adesso mi toglierò di mezzo. Sarà un attimo. Uno solo. Non volevo. Non avrei dovuto.

Io avrei voluto... ma non sono riuscito neanche... con te... io...”

Non saltare...”

Non avvicinarti... non devi... non voglio...”

Non saltare... non... farlo...”

E' un attimo.

Salto.

Di più...

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