martedì 30 agosto 2011

Tutti Giù Per Terra

Sono un fantasma e mi sono ucciso da solo alla venerabile età di 47 anni: 47 morto che parla, lo dico io prima che me lo dicano gli altri. Vengo giù sulla Terra di notte, a pigliare una boccata d'aria, che Laggiù è pieno di anime scottate e prive di creme abbronzanti. Mi godo un attimo d'inverno, basta fuoco e fiamme e gente dannata. In vita non facevo un lavoro edificante, ora mi occupo della manutenzione degli estintori. Ce ne sono un'infinità. 
Gli estintori vengono usati da quelli della Security per spegnere le infatuazioni sul nascere, per evitare cuori strappati. Qualora ci si strappasse ci sono gli Addetti al Taglia & Cuci. Quelli che tentano di scappare senza lasciare tracce, vengono ripescati dagli Addetti al Ripescaggio, certi cornuti con divise colorate a cazzo.
Si rischia tutti i giorni di restare intossicati: ma dal sudore, non dal fumo. Certe voci bastarde urlano senza voce dagli altoparlanti, ripetono sempre le stesse frasi no sense.
Tempo scaduto, il dovere mi chiama: torno ad arrostirmi.

lunedì 22 agosto 2011

Una Notte Che Neanche Dio


- Una notte che neanche Dio la vorrebbe vivere...
- E' mezz’ora che ripeti questa lagna. 
- Non valgo una lira, non ce la faccio…
- E quando mai non ti nascondi in un vittimismo facile facile
- Non ho la chiave giusta per aprire le porte che mi interessano...
- Devi fare un po' di manutenzione in quella testaccia di merda.
- Mi sembra di vivere una vita azzardata…
- In questo periodo stai più atterrito del solito: eppure non è la prima volta.
- Forse è proprio per quello...Vorrei dire basta...
- Non riesci neanche a dare un senso alla parola.
- Sono come un bimbo che ha perso la sua Fatina…
- Cosa c'è sotto?
- Non dormo bene, mi è quasi scomparsa la fame, mi si abbrutisce lo sguardo, mi puzza l’alito più del solito...
- E soprattutto c’hai sempre un volto stampato a fuoco negli occhi...
- Lasciamo perdere, non c'è poprio nulla di cui convincermi…
- Basta parlare adesso, sembriamo due coglioni
- C’ho paura, davvero paura…
- Calmati, liberiamo il primo ostaggio: ci chiameranno per trattare...
- Ne abbiamo già fatti fuori tre: non usciremo vivi da qui...



- Ne abbiamo già fatti fuori tre: non usciremo vivi da qui...
- Calmati, liberiamo il primo ostaggio: ci chiameranno per trattare...
- C’ho paura, davvero paura…
- Basta parlare adesso, sembriamo due coglioni
- Lasciamo perdere, non c'è poprio nulla di cui convincermi…
- E soprattutto c’hai sempre un volto stampato a fuoco negli occhi...
- Non dormo bene, mi è quasi scomparsa la fame, mi si abbrutisce lo sguardo, mi puzza l’alito più del solito...
- Cosa c'è sotto?
- Sono come un bimbo che ha perso la sua Fatina…
- Non riesci neanche a dare un senso alla parola.
- Forse è proprio per quello...Vorrei dire basta...
- In questo periodo stai più atterrito del solito: eppure non è la prima volta.
- Mi sembra di vivere una vita azzardata…
- Devi fare un po' di manutenzione in quella testaccia di merda.
- Non ho la chiave giusta per aprire le porte che mi interessano...
- E quando mai non ti nascondi in un vittimismo facile facile
- Non valgo una lira, non ce la faccio…
- E' mezz’ora che ripeti questa lagna.
- Una notte che neanche Dio la vorrebbe vivere...



















domenica 21 agosto 2011

Cioè


Cioè c’ è, qualcosa c’è ma non è, cioè ci pensi, cioè più ci pensi e più ci credi, e non è una di quelle cose che è nell’aria che respiri, cioè ti sembra tutto un po', cioè ti fai un film nella testa, ti parli dentro da solo, cioè ti sembra che quetsi giorni non stanno qui, adesso, cioè sembrano lontani, di un altro mondo, come gli occhi suoi, cioè che a quegli occhi ci pensi e li maledici, e te lo chiedi, sì te lo chiedi dove saranno adesso...

Di questi attimi prendi tutto, cioè pensi che se tutto finisce poi non tornerà, cioè prendi tutto anche se ti sembra sempre poco, o niente, prendi tutto ciò che puoi, cioè lo sai che poi finisce e nn ne parlerai più...

Cioè c’è, cioè c'è qualcosa ma non è, cioè c’è qualcosa e ci pensi, e anche se dureraà solo un'altra ora, tu ci pensi lo stesso, cioè cerchi di esserci, magari con un pensiero solo, cioè un pensiero sui suoi occhi, che non ti cambia la pelle, cioè però ti stanca, a pensare che domani è già domani e chissà se ci sarà...

Cioè prendi tutto ciò che puoi di questo giorno, tutto quello che non ha un ritorno, cioè resta quella sensazione sulla pelle di quel maledetto domani che ti sfuggirà...

Cioè c'è qualcosa che...



Finzioni


La vita ha una giacca e una camicia sgrinzata, è una croce che pende di lato. 
Le espressioni sul mio volto sono spesso interrogative, senza brio.
Non ho predisposizioni accomodanti, né esternazioni che ne possano lasciar captare l’umore.
Mi schiarisco la gola, ho catarro sulle tonsille.
A volte sono' impaurito come davanti ad un medico in sala operatoria.
Esamino i mie giorni, rigirandoli e annusandoli.
Le finzioni alla potenza ennesima.
Sono compresso tra lo zero e più infinito.
Ogni mio sguardo è razionale, ogni luce è reale.
I miei limiti sono le mie finzioni reali?


Tipo Singing In The Rain


Apro il portone, sbatto fuori la mia faccia timorosa. Uno scroscio di pioggia tipo Singing In The Rain. Quando piove c'è quasi sempre un tempismo calcolato che manco nei peggiori film. Il bavero della giacca alto, la testa rannicchiata così tanto che la cervicale urla come Tarzan. Dovrei svoltare quell’angolo, anzi dovrei svoltare e basta. Son sicuro fino ai limiti estremi della ragione che finché piove c'è un motivo valido di aspettarsi un qualunque sole, poi. Non tirarsi indietro, l'unica vera ragione, in questa mia vita è non tirarsi mai indietro. A parte il bavero della giacca.
Una preso una sbandata seria, ma lei mi fa sentire coglione. E l'amore, quello vero, non è coglione: è un po' paraculo. 
Ma che vado a pensare…
Quella stronza, ci manca solo l’eroe sul cavallo bianco e il lieto fine. Altro che romanzo a lieto fine, qui manca proprio tutto il romanzo... Il mio sorriso è strabico, spaurito sotto il durofreddo della pioggia. Ricordare quel suo bacio muy succoso sulle mie labbra inaridite. Strusciarle il viso bianco con la mia barba ruvida. Questa pioggia sghemba mi inzuppa di pensieri, mi fa salire una paura umida e appiccicaticcia.
Mi accoccolo a terra, mentre passa un auto col finestrino mezz'aperto e una canzone di Baglioni che ne fuoriesce. La pioggia non si cura di me, è sicura di sè. Il cuore me lo se lo sento trafitto dalla freccia di Cupido: che dovrebbe imparare un po' a farsi i cazzi suoi...

sabato 20 agosto 2011

Zombiolocaust


L’ho visto uscire in fretta e furia dal Pub, mortificato come uno zombiolocaust. L’ho raggiunto con l’affanno a Corso Garibaldi. C’aveva uno sguardo vuoto e fisso e preoccupante, non ricordavo di averlo mai visto così. L’ho fatto sedere sui gradini del municipio, fottendomene degli sguardi di quelli che non si fanno i cazzi loro. Gli ho dato da fumare un mozzone che avevo spento a metà, sigarette non ne avevo più. Poi l’ho fatto pure vomitare, solo gesucristo lo sa che cosa si era menato in corpo. Ma non si è ripigliato per niente: dovevo tenerlo quasi di peso, era come una ameba, un uovo senza tuorlo.
Mi ha fatto paura.
La sua sofferenza interna sembra inguaribile. Quando finisce una lunga storia sentimentale è difficile ricominciare da zero: a finire è facile, ma ricominciare è dura.
- Vedrai che passa.
- Non passa...
-Tutto si sistema.
- Non si sistema...
- Può solo andare meglio.
- Può solo andare una merda...
Cercavo di metterlo in positivo, ma lui mi rigirava sul negativo. Io positivo lui negativo. 
Dopo una mezz'ora stava già un po’ meglio, non ricordava quasi niente del collasso sconquassato che si è combinato. Silenzio e sera tarda, soli tutti e due. Volevo farlo parlare, sfogare, raccontare cosa si sente dentro da stare così male. Il vuoto, dice lui, un vuoto che non sai proprio come fare a colmare. Da quando si è mollato con la guagliona quel buco allo stomaco ce l’ha fisso, come uno squarcio nell’anima. Eppoi il lavoro che non si trova e i soldi che non ci stanno e i genitori che rompono i coglioni a tutte le ore.
Certo io non sono proprio la persona adatta per consolarlo. Ma intanto lui parla, e parlare fa bene, anche se poi di soluzioni ai problemi non se ne trovano. Ci provo a tirarlo su comunque, lui sembra apprezzare, e alla fine addirittura mi sorride. Io ci resto, anche perché non so che sguardo sostenere. Dice che sono uno scemo a perdere tempo con lui. 
- Sei sicuro? - gli chiedo.
- No...

giovedì 18 agosto 2011

Suspended Love

C'era questa slow ballad scritta nell'inverno dell'84. era psichedelica paranoica surreale. in origine si chiamava Depression. la provammo due tre volte con la band. poi i boys la vollero eliminare, era troppo da suicidio preannunciato. era uno stillicio lento su un arpeggio sistematico di due note, il Sol e il Fa. entrambi Sospesi. Solsus e Fasus, suspended. sono accordi dove non si suona la "terza", che è la nota che da i connotati all'accordo. io li avevo eliminati per togliere piacevolezza all'armonia. era una song senza schema, aveva solo due strofe, senza inciso. solo in chiusura entravamo con un Laminore, non sospeso, che era il Bridge, cioè un parte-ponte di spostamento. era l'84, e la song parlava di sensazioni che giravano e speranze tagliate. di emozioni lugnhe ovali vaghe e prive di significato. di me che inseguivo amori senza dominarli, che correvo a caso provando a sporcarmi. di come si esce e si entra nelle paranoie sentimentali. di come ci si scomoda a fare il proprio porco comodo. di come ci sente a stare soli e zitti. di come si finisce sempre in un buco atipico che ci ostiniamo a definire amore. ero un ragazzino di 18 anni con le paranoie di adesso.

Dopamina


La Dopamina entra in circolo accendendo una mini light.
Schizza a velocità, con gusto cioccolato e nocciola.
Ho poche probabilità per rasserenarmi al buio: giusto 3.
Mi provoca l'illusione di avere quattro occhi.
Il soffitto diventa cielo con cinque lati.
Divento aggressivo dentro giorni da fase mestruale.
Prendo a danzare nudo nella stanza, in sette ottavi.
Mi impunto fuoricasa, devo fuggire o impazzisco.
Ho nove domande possibili nella testa, ma senza risposte.
Inseguire percorsi dentro me, alle dieci di sera.
Scrivere frasi illeggibili e notare ombre diafane.
Quasi quasi esco sotto la pioggia, in mountain bike.
Sto qui nei miei sospiri inutili, quando fuori si vive
Le emozioni intense e dense, non son fatte per me, son fatte e basta...
Ci penso dopa... 

Oggi Sono Maschio


Oggi sono maschio sono scheggia sono piombo sono umori inaccettabili sono strisce sono dentro i bassifondi sono dentro la mia mente sono acidi sono calore ossessivo sono un brutto lunedì sono stella un po' brilla oggi sono maschio sono musica violenta sono speedball sono assurdo controsenso sono caos che non penso oggi sono maschio sono voglia impazzita sono un'alba di merda sono a fondo sono senza profilo sono freddo sono incompatibile sono stupido paranoico oggi sono maschio sono offline sono anima opulenta sono senza aria sono senza luce sono senza pace sono che non mi piace sono che poi esplodo sono dentro le note sono dentro le ore nude. oggi sono.



lunedì 15 agosto 2011

Niente Scritte Sui Muri


Mio amico dice che mio stile fa cagare, è troppo forzato, pieno di metafore e giochi di parole. ha ragione.

Mio amico non sa quanto è difficile descrivere l'inseguimento che fai alle persone, soprattutto donne.

Mio amico non sa quanto è difficile far capire quanto ci sente usati e poi gettati via.

Mio amico non sa quanto è difficile descrivere la povertà dei sentimenti che spesso riscontri attorno a te, non sa che dire "nudi come un chiodo e carne cruda" sarà pure forzata come metafora, ma rende bene l'idea, a chi vuol farsela rendere.

Mio amico non sa come è difficile descrivere certi pensieri che sembrano attivi e invece subito dopo diventano passivi, che mi vien facile dire che muoio nei pensieri solo ieri.

Mio amico non sa come è difficile parlare del tempo che scorre, senza dire che solo ogni tanto e un po’ alla volta.

Mio amico non sa come è difficile interpretare i segnali della quotidianità, senza spendere due parole spray.

Mio amico non sa come è difficile comunicare ciò che si prova, a prescindere da chi si ha di fronte, che a una donna vien più facile dire "Freneticamente tuo tra virgolette" piuttosto che stare a spiegare.


Mio amico non sa come è difficileparlare di equilibri tra serietà e facezie, e allora sì che ti viene di scherzare solo quando sei serio.

Mio amico non sa come è difficile trattare le persone con riguardo senza dire che li devi trattare coi guanti bianchi.

Mio amico non sa quanto è difficile parlare delle occasioni che la vita ci riserva, senza sprecarsi a dire che tutti vorremmo una vita con ghiaccio, on the rocks.

Mio amico non sa quanto è complicato parlare della rassegnazione senza indicare che l'anima si è sfilacciata.

Mio amico non sa come è difficile parlare dello stato di torpore in cui spesso ci sente e dello stato euforico in vorresti essere, che io avrei detto che sono in pigiama ma vorrei essere in un’orgia party.

Ma mio amico dice che uso troppe metafore, troppi giochi di parole, troppo calembour.

Ma io al mio amico gli voglio comunque bene, e questa metafora che segue gliela scrivo solo per lui, che se la capisce, magari gli vorrò bene di più.

Niente scritte sui muri, amico mio, niente scritte sui muri.

B.B.Blues

Quando si spengono le luci non taccion le mie voci. Le ombre che mi porto dietro calano come vandali e restano sbiadite addosso. Questa notte in questo Night in questo istante e qui e adesso: non c'è un attimo ben definito ancora. L'anima impazzisce senza alcun piacere, beve cicchetti di Cointreau e mette tutto in conto. Stanotte mi sento vivo, ma nessuna babe a cui convenga prendermi così: sono po' scucito, ma se aspetto ancora un po' rischio che lei non mi veda più.
E queste maledette luci non mi cambiano le prospettive, so fino a quando non mi piaci, so che le mie ombre smetteranno di strisciare prima o poi. Le donne si vendono da puttane, ma in questo Night le ho provate a salvare con uno spruzzo di Gin Fizz.
Stanotte sento troppo caldo, ma nessuna babe che possa freddarmi, finirò per bruciare così. Se in questa vita ho fallito, non mi frega adesso, perchè son qui a cercarne un'altra. Sono dentro le note fantasma di questo B.B.Blues, le mie facce sono pulci appiccicate addosso. Sto cercando il mio crepuscolo, e il silenzio: finchè ci credo ci provo.
Ho un'aria da depravato, il sesso non mi ha mai trovato troppo d'accordo, stanotte faccio pure lo spavaldo ma poi mi faccio sotto, sì. Suono questa song malata da rincoglionito, ma t’aspetto qui...
dentro le note fantasma di questo B.B.Blues

sabato 13 agosto 2011

Una Mia Opinabile Opinione

Io dico che lei, forse, e dico forse, non c’è mai, e comunque è una mia opinabile opinione.
Tu ti fai delle figure concentriche e le giri come birilli dentro il tuo vuoto, ecco cosa ti fai, anzi tu ti fai e basta.
Ma se mi sento sbandato!, non lo vedi che sbando?, sono bendato ma non dalla fortuna cieca, sono bendato dal nulla.
Tu pensi che lei sia il tuo paradiso prossimo annunciato, e ci credi, quando in realtà è un film sbiadito che giro al ralenty nella tua capa.
Io dico che lei, forse, e dico forse, non c’è mai, e comunque è una mia opinabile opinione.
Tu stai vivendo un Lost Summer Sky, capisci?, sei a 40° tra cumuli di immondizia che bruciano, e tu pensi di?
Io penso che tanto di guadagnato 'sto calore, sai quel calore che oggi ti scalda e domani ti ghiaccia.
Lei ti ha già tradito, ti tradisce ogni volta che ti lascia intravedere il paradiso, e invece sarà un brutto inferno vedrai.
Io dico che lei, forse, e dico forse, non c’è mai, e comunque è una mia opinabile opinione.
Tu pensi che Lei sia l'Infinito, e io ti dico che non è meglio/peggio di un whisky liscio o con ghiaccio.
Allora perchè mi sento schiacciato e indifeso? perchè questo giorno mi sembra malato?
Perchè tu cerchi il Cielo in lei, e invece non sarai altro che un corvo nero che insegue una farfalla dalle ali bucate.

Io dico che lei, forse, e dico forse, non c’è mai, e comunque è una mia opinabile opinione.
Perchè questo sogno ti sembra tangibile ma finiraà che ti imploderai
Eppure non sto imbevuto di noia, leggo la notte fantastica e indefinita
Perchè è lei che ti segna la notte, ma ne resterà solo una nota stonata e sgualcita.
Io dico che lei...
Ok tu dici che lei, ma lei dice che tu?

QDK Quore di Kazzo

Io a questo quore gli sto sul kazzo, e anche a questa notte.

Non sono sparito nel quore della notte, c'è che sono sparito appena ti ho vista.

Viaggio lento sulla highway a 80 all'ora.

Il buio intorno è arrivato fino in fondo.

Il gomito appoggiato al finestrino aperto, la testafaccia fiacca sul palmo aperto della mano sudata.

Mano destra molle sul volante.

Il pensiero fisso.

Ritornare indietro nel tempo a quando?

La testa che ronza come una zanzara bastarda.

Questa strada che non si arriva.

Questi cazzi di occhi sul mio parabrezza, schiattati come moscerini.

E quando mi rendo conto che davvero lei non c'è allora rido a questo quore di kazzo.


Buongiorno.

Non posso già ululare alle sei del mattino, ti prego.

Occhi spalancati all'alba sullo spiraglio di luce dalla finestra.

Il caffè amarissimo che peggio non lo potevo fare.

I pensieri che affollano l'ingresso della testa, come quella volta alla South Kensington Station.

Il taglio col rasoio, schizzo rosso sullo specchio.

I cookies con lo 0.01% di grassi e intanto nelle vene scorre altro veleno.

Il silenzio assordante e il mio respiro in apnea.

E quando mi rendo conto che davvero...

martedì 9 agosto 2011

Questi quesiti


Prima di addormentarmi, quando ci riesco, sovente questi quesiti chiedono risposte:

Perché da un incontro non voluto non ne vieni fuori  evoluto?
Perché gli sguardi non possono mai essere completamente liberi?
Perché schizzare e scazzare spesso combaciano?
Perché al sole si suda e alla luna no?
Perché un Feeling vero è difficile da toccare?
Perché a Platone tutti e ci credono e a me no?
Perchè quando busso all'anima nessuno risponde?
Perchè limitarsi al presente che oltre non si può?
Perchè il lungomare è così corto se sto da solo?
Perchè se mi sento mancare l'aria non smetto di fumare?

Ne avrei anche altri ma...
Se rileggo questi, sono sufficienti.

domenica 7 agosto 2011

Dark Side


C'è una parte nascosta e malata in ognuno di noi, quella dark side che protegge un Io cattivo. 


E' il tuo alter ego gonfio di malessere che ti gonfia le palle, la tua parte scura come una Guinness doppio malto, la tua sbronza allucinata.
Siamo seduti su polvere da sparo e mangiamo nutella salata, la dark side ci cresce in un mondo senza pesci e senza acquario. Non c'è luna senza la sua Dark Side, non ci sono guerrieri senza condottieri, il nostro ego è bastardo e ci infetta.
Vivi con una perenne infiammazione gengivale, sei quello che hai voluto tu, dentro un giorno qualsiasi, nel tuo lunedì più inutile. Sei una cosa sola, bene o male, sei quella parte di te su cui proiettare le tue alienazioni, in perfetto disarmonico disaccordo.
Io sono Te, se sopravviverò, sono il tuo ultimo brindisi col martini, sono il tuo viaggio:
So long, amigo…



venerdì 5 agosto 2011

Minilight in My Mind (Thanx STP)

  1. Nice to meet you, le luci intermittenti che stroboscopano Giù nella mia testa . 3:51
  2. la Vaselina con cui mi penetri nell'anima è la stessa che usi con tutti? 2:56
  3. coltivo un Giardino Malvagio, ci cresce solo gramigna. 4:05
  4. Il Grande Vuoto si riempie ma resta comunque inutilizzato. 4:54
  5. Voglio il mio Peluche più morbido da stringere quando vado a nanna. 5:08
  6. Il Big Bang nn l'ho visto, per cui tu sei una Baby a prescindere. 3:21
  7. Una Crepa, che era lì, in attesa di essere siliconata e riverniciata. 5:30
  8. E' lo spettacolo dei Flash, che come Foto mi esplodono addosso. 4:06
  9. Sto Viaggiando in un Buco dentro un Cuore di Carta. 2:54
  10. Mi basta una Love Song e una fermata di 10 minuti sulla tangenziale sud ovest. 3:13
  11. Quello che Indossi adesso non lo so, ma neanche quello che indosso io. 3:39
  12. E' quella Cosa Tipo Sesso che non riesci a quantificare. 3:35
  13. I 7 giorni della Week sono scanditi a ritmi di 25 ore ciascuno. 2:35
  14. Sei Acida, a volte, Ragazza, altre volte. 4:16
  15. Grazie.

mercoledì 3 agosto 2011

Dontcrybaby


Non so come dirglielo, è dura, Cristosanto.
Darei un taglio secco alle parole, un discorso essenziale per un risultato finale non palesemente drammatico. Niente ritorni sui ricordi, niente lagne compassionevoli, niente musiche di fondo. Dontcrybaby.
Non la toccherò, non userò carezze in modo scorretto, non creerò contesti sentimentali blues. Non voglio situazioni oniriche inutili, sarò un solista egoista. Sarò elettrico, elevato a volumi estremi, sarò saturo, ne ho le palle piene. L'approccio sarà brutale, sporco, i tempi stretti e le pause disarmoniche. Spero che lei non alzi la voce, che non mi aggredisca, che mi lasci degli spazi. Sarò preciso e mirato sulle intenzioni, non selezionerò atteggiamenti idonei.
Noterà il mio sfasamento, la mia voce modulata, il ritardo delle risposte, le contraddizioni. Ormai ho quotidiani picchi di risonanza, risento della sua assenza, del suo andare e venire, dei suoi modi schizzati. 
Non ho altre opzioni a disposizione, se non chiederle di sposarmi...

martedì 2 agosto 2011

Farsi Una Sega

Il bisogno di scrivere e/o parlare è una sega.

Il bisogno di tacere è una sega.

Voler star bene, voler sognare, voler vivere momenti magici è una sega.

Quando lei va via e rimane il profumo addosso è una sega.

Sentirsi in paradiso è una sega.

Voler vivere le nuove sensazioni è una sega.

Essere un guagliottello sbarbatello capafresca è una sega.

Essere incapace e immaturo è una sega.

Sciogliere la tensione è una sega.

Cercare sussulti, movimenti strambi e scombinati è una sega.

Stare sfraganato è una sega.

Sentirsi positivo è una sega.

Cercare il contatto umano è importante quanto una sega.

Prendere e dare a qualcuno è una sega.

Guardarsi allo specchio è una sega.

Parlare e comunicare è importante quanto una sega.

Oggi il mio psicoanalista mi ha consigliato di farmi una sega.

Vado.

Tetrasentimental

Solite ore notturne, solito lasciarsi andare, solito dona loro o Signore l'eterno riposo.

Allo scopo di non generare inutili equivoci dico subito che questo è un momento tetrosentimentale.

Sono cinque attimi, che scandiscono uno il vuoto, due l'enormità, tre la nudità, quattro l'impalpabilità, cinque a discrezione di chi ascolta.

Il vuoto lo lascia la donnabambina che sto cercando e che invece va via.

Non immaginavo fosse così difficile trovarla, non avrei mai pensato che mi sarei perso dentro questo labirinto.

Il totale è l'anima e il corpo che si prendono e si dannano periodicamente.

La droga non funziona di giorno, che di notte sale l'assuefazione.

Il trip, il viaggio, la nuova dimensione, il colore rosso.

Ecco,è così, è proprio lei che ruba gli attimi e io non sono capace di riprenderli.

Se piango lei ride e allora viaggio dentro il trip, con un senso opprimente che rachia la gola di sigaretta.

Il terrore ha un sapore di frutta acerba, di passato di verdura.

Il mio incubo è che un giorno lei possa davvero arrivare, davvero durare, davvero credermi.

Comunque, quale sarebbe un'altra scelta?

Ci credo al punto che il bianco mi sembra nero e viceversa, anche di giorno.

Non ci metterei la firma.