giovedì 9 febbraio 2012

Durante Mameli

In mensa truppa tutto molto tranquillo. L’addetto alla distribuzione mi porse duetre pezzi di un qualcosa di non identificato: mi ripromisi di scoprire cosa fossero in un secondo momento. Riempiì la tazza di caffellatte, agguantai dal cesto duetre panini pietrificati e mi accomodai a un tavolo. Ingollai famelico i panini inzuppati nel caffellate, quindi apriì il primo involucro non identificato: sembravano biscotti ma non potevo giurarci. Ne addentai uno e non riusciì a capire se fossero dolci o salati. Armeggiai col secondo ufo involucro, massacrandomi le unghie nel tentativo di scassinare il sigillo di alluminio. Ne venne fuori un amalgama di marmellata, e dal sapore assodai che era un miscuglio melaperacetriolovetriolo: lasciai perdere, visto che il mio gusto preferito era il lampone.
La tromba dagli altoparlanti annunciò l’adunata. Corsi fuori chiedendomi a quale compagnia appartenessi. Piazzatomi coi miei compagni, il Sottotenente di turno ci inquadrò e ordinò l’avanti marsch!, grazie al quale il plotone si sfracellò sulla prima fila (sempre ultima a captare l’ordine). L’ammasso pietoso si sistemò alla meno peggio e avanzò. Il Sottotenente intimò l’alt nel piazzale della caserma, dove anche le altre compagnie stavano implotonandosi. Durante l’inno di Mameli solo una decina di soldati erano ancora intenti a stringersi la cinghia delle brache: gli altri ascoltavano assorti e immobili. Alla fine dell’alzabandiera, il plotone tornò nel cortile della Compagnia, dove si provvedeva all’appello e a chiamare i servizi di giornata.

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