martedì 7 febbraio 2012

Logica Attitudinale nell'Esercito


Il Furiere si avviò con passo doble in Fureria, mentre io mi bersagliavo di dubbi timori domande. Nella Sacra Stonehenge della Fureria m’inginocchiai, feci il segno della croce, baciai l’Altare delle Licenze e Permessi e ammirai: luci strobo che illuminavano cataste di nullaosta non vistati e elenchi dei disgraziati designati ai servizi di guardia, Furieri con l’aureola che svolazzavano con leggiadria sulle scrivanie scompigliando tutto ciò che aveva un minimo di ordine iconografico. Fui condotto davanti al trono di Capo Furiere, che russava emanando un alito pestilenziale. Alle spalle di Capo Furiere, occultato dalla penombra si poteva scorgere Sottotenente Carmelo Da Messina, sibilante/sghignazzante tipo Sir Biss.
- Siediti, kssss! – sibilò Sottotenente Carmelo.
Mi sedetti impaurito.
- Il qui presente Sottotenente Carmelo vorrebbe impiegarti nel suo ufficio... - sbadigliò Capofuriere – prima però dobbiamo verificare i tuoi requisiti...
- Lei è, kssss, diplomato?
Stavo per confermare deciso quando mi ricordai della logica attitudinale con cui nell'Esercito ti affibbiano mansioni.
- N…no, sono semi anal…fabeta…
- Quindi, kssss, non sa scrivere?
- N…no…
- Sa dattilokssssgrafare?
- Dattiloche?
- Stupendo, kssss! – Sottotenente Carmelo si lasciò andare a un passo di danza alla Nurejev – Domani alle settetrenta in punto nel mio ufficio, al primo piano, kssss. Lo riconoscerai dall’insegna verde fluorescente sulla porta.
M’inginocchiai, baciai gli alluci di Capo Furiere e uscii di gran carriera ululando di felicità.
- E’ proprio un perfetto coglione, ksssss…

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