martedì 7 agosto 2012

Zucchero di Kanna. 66



Stasera esco col chiodo fisso, mi precipito al Piper: c’ho una voglia pazza di rivederla. Per ora non c’è, dove sarà dove non sarà, e già sono sulla via del suicidio annunciato. Ma per fortuna arriva Rosa Pajella e comincio a dire cazzate una dopo l’altra, sempre guardandomi attorno alla ricerca di lei. Che arriva sul tardi, sempre con la stessa amica dell’altra sera! Stanno sempre appiccicate ‘ste due. Lei mi caga a stento, mi fa un salutino distante e freddo, così freddo che io mi sento ghiacciare il sangue nelle vene. Il mio primo impulso è quello di mandare a fangulo Rosa Pajella, che in realtà poi non c’entra niente, mentre Madda si imbosca ad un tavolo nell’angolo del Piper e prende a discutere sommessamente y animatamente con l’altra tipa. Non riesco a distogliere lo sguardo da ‘ste due stronze, sono fisso e rigido come un baccalà, stordito dall’atmosfera non serena che il dialogo tra le due trasmette. Non staranno per caso a litigarsi per il carabbinero?
Rosa Pajella mi molla su due piedi, e c’aveva ragione, non la stavo a ascoltare più. Mi lascia impalato come un’anguilla tesa a osservare tutte le mosse delle due, che non smettono non smettono di parlare. Quando decido di andare via tento di farle un cenno di saluto, ma lei è troppo presa dallo scontro verbale e non mi vede. Vado via come un gladiatore sconfitto, torno a casa triste e in silenzio come uno che sa di andare alla forca.

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