sabato 4 agosto 2012

Zucchero di Kanna. 65


Il post vacanza è ulceroso, in giro c'è poca vitalità, c'è deserto e Foggia è piena di cammelli. Per fortuna succede finalmente che al Piper la rivedo, dopo un sacco di tempo, lei, Madda l’Indiana, pure le sue vacanze evidentemente sono terminate.
Lei se ne sta al banco bar a sorseggiare un drink con una amica, e quando mi inquadra mi fa un sorrisone che mi rimette in pace col mondo. Io lo sento il cuore, lo sento che comincia a fare qualche capriccio, e mi preoccupo non poco. Vado-non vado, parlo-non parlo, non lo so, questa tipa sta impelagata in una sua storia col carabbinero di Napoli e io non voglio lasciarmi intrappolare in un brutto gioco dal quale poi non saprei come disincastrarmi.
Comunque mi avvicino e lei mi chiede com’è andata la mia vacanza. Non c’è male grazie, e io lo sento il cuore, e mi viene un istinto di paura come se stessi parlando con gesùcristo in persona. Parlo tutto smozzicato, come in uno stato febbrile, e resto tutta la serata a quel banco bar, a diredire e a non dire niente, con la testa che balla un ciaciaccià e non riesco a fermarla.

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