Risponde
la segreteria telefonica di Madda... Se volete lasciare un messaggio
parlate dopo il bip. Biiiiipppp…:
Madda!
Madda! Ma dove sei finita, Madda!, si può sapere?, sono due giorni
che ti cerco, Madda!, fatti viva Madda!, che dobbiamo parlare,
assolutamente, adesso lo so
che cosa ti
succede dentro Madda!, ma parliamone, ti prego Madda!, chiamami…
Madda!
E’
scomparsa.
E io pure.
Medito piani di guerra, bombe al napalm, incursioni aeree. Qualcuno
deve pagare, qualcuno è colpevole del mio feeling scomparso,
qualcuno dovrà morire, che certe volte la muerte è l’unico
rimedio. O almeno non mi viene in mente nient’altro. Almeno fino a
quando non riuscirò a parlarle, porcoggiuda!
Al Puzzo ci
ritroviamo io e Nic, amici di nuovo nella malasuerte, e poi arriva
anche Raff. I Pirati nel Covo dei Mortificati. E stasera l’alcol
non basta, ci vuole qualcosa di più: c’è sempre voluto qualcosa
di più nella vita, ma stasera ci vuole qualcosa di più del di più.
Nic tira fuori l’erba e ci bruciamo la testa. Andiamo di fuori,
davanti al pub, e grazie alla solita impalcatura del restauro saliamo
sul tetto del palazzo. Da qui le stelle sembrano più vicine, e io
lo dico, a alta voce, che le stelle forse da quassopra le possiamo
finalmente toccare. Ma subito Raff mi smonta, dice che quello è solo
l’effetto dell’erba: così fatti che risolviamo?, quando
torneremo lucidi cosa sarà cambiato veramente?
Dal tetto
del palazzo in ristrutturazione si tocca il buio, e il freddo, e la
pioggia sottile. C’è l’atmosfera giusta per stare male e
sentirsi peggio; c’è anche un mal di schiena per lo sforzo del
free climbing e un raffreddore che sta per arrivare.
C’è che
ho lasciato sulla sua segreteria un miliardo di messaggi. Niente. C’è
che anche Nic le lasciato messaggi. Niente. C’è che mi
sento acido sgasato guasto, guardo giù dal tetto ed è come se mi
guardassi dentro, nel buio-freddo-pioggia che avverto dentro me.
C’è che ho trent’anni. Trentamila anni. Tre
milioni di anni. Tre miliardi di anni.
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