martedì 13 novembre 2012

Zucchero di Kanna. 91



Ritorno allo Scantinato a suonare da solo, come un Canechenonabbaia: non resisto molto. Ma di tornare al Puzzo e/o in Piazzetta non se ne parla, non ho voglia di vedere Rosa Pajella o la Bovina o Tina, voglio Madda e basta, del resto del mondo me ne strafrego.
Ma lei non c’è. E io resto a terra, sgonfio come un pallone bucato.


Stasera siamo andati al cinema, io Geronimo e Maria A Pacc. Non sapevamo a che santo votarci stasera, e allora ci siamo votati a santo Eddie Murphy, che almeno ci siamo fatti due risate e ho dimenticato per un’oretta tutte le traversie ignobili della mia vita. Avrei voluto che ci fosse stata anche Madda, ma lei continua a latitare, e ‘sta storia che non riesco più a beccarla mi fa impazzire, perché non capisco che cosa sta succedendo.
Quando usciamo dal cinema Geronimo e Maria A Pacc se ne vanno a imboscarsi alla Figgiccì, e io resto da solo, non so che cazzo fare né dove andare. Mi infilo in macchina e comincio a girovagare a vuoto per la city, sigaretta in bocca e stomaco contratto per la solitudine. Ci metto dieci minuti ad accorgermi che una macchina mi segue: io giro a destra e quella gira a destra, io giro a sinistra e quella gira a sinistra, fino a che mi rompo di brutto, fingo una svolta brusca e invece inchiodo, e quella per poco non mi tampona. Schizzo giù dalla macchina e mi butto a peso morto verso lo sportello inseguitore, lo tiro fuori di peso, è Nic, lo sapevo che era lui. Gli urlo in faccia che cazzo vuole. Lui resta un po’ mortificato, dice che è meglio se andiamo a bere qualcosa insieme. Io per un minuto spengo la mia rabbia.

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