domenica 21 ottobre 2012

Ponte



Ero a Lisbona, energico, schizzato, cool. Non fiaccato come ora...
Lisbona è tagliata in due dal fiume Tago, per passare da un lato all'altro devi attraversare un ponte maestoso tipo quello famoso di New York. Io ero a sud, la sera attraversavo e andavo a nord. A tarda notte, finito il giro sbevitorio nei locali, dovevo tornare a sud. Ero giovane e forte, entravo in macchina e guardavo in lontananza il ponte, sicuro di me. Il ponte era lì, enorme e illuminato, sembrava chiamarmi. Partivo sgommando e seguivo le indicazioni “Sul ponte”. Finestrino aperto, sigarette e ponte all'orizzonte. Dopo mezz'ora di svolte e semafori finivo sistematicamente sotto il ponte. Macchina in folle, scendevo e lo osservavo, sopra di me: era impressionante! Con tutte quelle indicazioni, come cazzo avevo fatto a finire sotto? Irriducibile ripartivo, sbagliavo le indicazioni e ci finivo sotto un altro paio di volte: ero esausto quando, dopo ore, riuscivo a imboccare la strada giusta e finirci sopra, alle 4 del mattino.
Ecco, con certe donne è così: finisci sempre sotto il ponte...

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