Lei mi fissa col capo inclinato, i capelli un giorno lunghi un
giorno corti. Gli occhi fuori asse, le sopracciglia curate, da
accademia estetica, una più sottile dell'altra. Corre attorno al parco,
dentro un look che solo un fine esteta come me può apprezzare. Io ho il
parrucchino che scivola un po' sulla destra: vento infame. Dovrei
acconciarmi meglio, per far colpo su una così. Spendere un
qualcosina in più, magari per una camicia blu a righe griffata. Il suo interesse per me è
uguale a zero.
Questo
mi accade alle 7 di ogni mattina, da 30.000 mattine a questa parte.
E'
tutta sudata, il suo odore è sensuale e raggiunge un po' tutti i
maschi ginnici presenti. Mi sento un flyer, un volantino buttato su
una panchina che non legge nessuno.
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