mercoledì 20 luglio 2011

Sto in Fase di Plateau

Speri sempre che sia l'ultima volta, speri di non ricaderci. E invece, come volevasi dimostrare, l'altra volta, proprio quella, non era l'ultima, e ci sei ricascato.
E' una conclusione logica, e per non starci tanto a pensare finisci dentro ad uno sballo e al R'n'R.
Un'indigestione di errori, lo stomaco pieno, ma di poca roba, che lo stomaco è micro e si riempie subito: e preme. Un altro pomeriggio da solo al bar.
Sento che così mi spreco, contano eccome le differenze tra come eri e come sei.
Prendo la chitarra e suono, e ovviamente, con questo umore, vien fuori un suono stridulo di brutta ballad americana.
Ehi baby, che devo fare per piacerti di più?
Questa è la volta buona che imparo a suonare. Accelero, corro corro per restare comunque indietro in questa corsa al ralenty verso lei.
Ecco, adesso, c'è, il, plateau...
I pensieri si sfiorano, ma non sono bravo a fermarli per tempo: mi buttano  dentro una bottiglia semivuota di Dreher.
Divento elettrico, come una pila, come la bile. Vorrei capire meglio adesso, vorrei spiegare tutto quello che sento. Ma poi realizzo che non c'è un cazzo di nessuno che ascolta, e quindi?
Sono sul letto.
Metto i collant.
Metto la minigonna.
Metto le scarpe rosse tacco dodici.
Comincio a ballare, occhi riversi all'indietro, mano sotto la gonna, che ondeggia come quella di Marilyn.
Ballo sempre di più.
Balla anche la stanza.
Plateau.

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