“ Dì la tua ultima preghiera...”
“ Io...”
“ Dilla ti ho detto COGLIONE!!!”
C'è il vuoto sotto di me. Non respiro. E' la mezza. Mezzanotte e mezza. E' estate. Ho freddo. Ho gelo. Ho un inverno dentro. Afa. La notte è calda, torrida. Ho paura, tanta.
“ Hai paura adesso, eh?”
“ Io..”
“ Dillo che hai paura COGLIONE!!!”
Il vuoto sotto di me. In bilico sul Ponte. Sotto, il torrente che scorre. E' solo acqua, e continuerà ad esserlo. Fondale basso. Mi manca l'aria. Sempre di più. Lasciami vivere, ti prego. Non avrei dovuto farlo.
“ Non avresti dovuto farle niente...”
“ Io.. non le ho fatto niente...”
“ Dillo che non avresti dovuto COGLIONE!!!”
Non avrei dovuto mandarle quei messaggi. Non avrei dovuto mandarle quei segnali. Lei non è mia. Lei è di lui. E' sempre stata di lui. Lui è qui. Non voglio morire, non questa volta. Il vuoto è dentro. Peggio, è sotto di me.
“ Lei è mia, lo sapevi...”
“ Io...”
“ Dillo che è mia, COGLIONE!!!”
La corda al collo. La pietra enorme che mi sprofonderà laggiù. Le mani legate. I piedi liberi, solo per il salto. Incaprettato, sul cornicione del ponte. Lui che mi stringe la faccia a due sputi da me. Lei era l'immenso, io sono qui in mezzo, tra lei e lui. Sarà un attimo. Uno solo. Non volevo. Non avrei dovuto.
“ Io non ho fatto niente...”
“ Salta!”
“ Io...”
“ Ho detto salta COGLIONEEE!!!”
E' solo un attimo.
Salto.
Che coglione.
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