sabato 30 luglio 2011

La Mia Lei con la Elle Maiuscola

E’ scomparsa, la mia Lei con la Elle maiuscola.

E io pure. Medito piani di guerra, bombe al napalm, incursioni aeree, che qualcuno deve pagare, qualcuno è colpevole del mio filing scomparso, qualcuno dovrà morire, che certe volte la muerte è l’unico rimedio. O almeno non mi viene in mente nient’altro.

Ci ritroviamo io e il mio amico Cinico, amici nella malasuerte, e poi arriva anche Raffi. I Pirati nel Covo dei Mortificati. E stasera l’alcol non basta, ci vuole qualcosa di più, c’è sempre voluto qualcosa di più nella vita, ma stasera ci vuole qualcosa di più del di più. Cinico tira fuori l’erba e ci bruciamo la testa, poi andiamo di fuori e grazie alla impalcatura del restauro saliamo sul tetto del palazzo, che da qui finalmente le stelle sembrano più vicine, e io lo dico, a alta voce, che le stelle forse da quassopra le possiamo finalmente toccare. Ma subito Raffi mi smonta, dice che quello è solo l’effetto dell’erba, che così fatti che risolviamo?, quando torneremo lucidi cosa sarà cambiato veramente?

Dal tetto del palazzo in ristrutturazione si tocca il buio, e il freddo, e la pioggia sottile. C’è l’atmosfera giusta per stare male e sentirsi peggio, c’è anche un mal di schiena per lo sforzo del friclaimbing e un raffreddore che sta per arrivare.

C’è che ho lasciato sulla segreteria della mia Lei con la Elle maiuscola un miliardo di messaggi. Niente. C’è che mi sento acido sgasato guasto, guardo giù dal tetto e è come se mi guardassi dentro, nel buio-freddo-pioggia che avverto dentro me.

C’è che ho quarant’anni. Quarantamila anni. Quattro milioni di anni. Quattro miliardi di anni.


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