sabato 6 aprile 2013

Nausea Alla Sartre


Immobilità, segno evidente di un qualcosa di imminente. Primaoppoi ti aspetti uno scoppio tra le mani, incapace di gestire una situazione con la miccia accesa.
Sono giorni che la pedino. Ho voglia di fottermela. Devo buttarle addosso quel qualcosa che la terrorizzerebbe a tal punto da farle capire che il posto giusto per lei è un altro mondo lontano dal mio. Voglio vederla scomparire nel nulla, spaesata e disossata come un pezzo di carne.
Canto vittoria prima del tempo, quella è una stronza: mi fotterà lei. Mi riderà in faccia, godrà della disfatta mentre io scivolerò inconsapevolmente tra le sue braccia.
L’aspetto deciso, dietro l’angolo vicino all’ingresso della notte. A quest’ora si farà viva, ormai conosco i suoi orari: è schematica. Visualizzo il buio in tutte le direzioni, ansioso, con le mie pillole pronte a violentarmi lo stomaco. La tensione è tutta infilata nella cintura dei pantaloni, sotto la camicia, sotto le palle. Spengo con una pasticca un attacco di panico che mi sta assalendo piano.
Non le vado incontro, ansimo sudato, la canna della pistola che mi gratta la pancia.
Eccola...
Un bacio mozzafiato sulle labbra, la lascio interdetta: quando ti puntano un cannone addosso e poi ti mollano un bacio da porno star, smack!, pensi di avere a che fare con uno psicopatico, pensi...
E quando hai a che fare con uno psicopatico devi
As-se-con-dar-lo.
Smack!
Eccola qui anche stanotte, la mia Nausea alla Sartre.

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