- La famiglia, ma non quella di Cosa Nostra: la famiglia quella numerosa, con zie e cognati e pronipoti dall'Australia, tutti riuniti per la Santa Festa, tutti che parlano in dialetto, tutti che recitano a braccio sotto indicazioni sapienti di Zi' Pasquale
- I promessi sposi, ma non il testo classico: gli sposi promessi in senso consumistic/laico, quelli che che si affannano ad arrivare al matrimonio e segnarlo come punto d'arrivo (mai di partenza)
- Quelli che pensano che a te le cose non succedono: succedono tutte a loro, catastrofi e sfortune, che ne puoi sapere tu
- quelli che si vantano di essere di: Napoli, o di Roma, o di un'appartenenza politica, religiosa, quelli tipo io sono fiero di essere, quelli che appaiono e più appaiono più scompaiono
- quelli sgrammaticati, che a stento azzeccano due congiuntivi, ma per darsi arie sparano i briffing i marketting, certi balbuzienti che neanche dopo 30 anni di scuola capirebbero la differenza tra il latino (lingua) e il latin (tendenza musico danzofila)
- quelli che pensano che la fortuna abbia la F maiuscola: invece è minuscola
- quelli che pensano sempre al passato, e parlano di futuro, e si scordano del presente; e anche del qui presente
- quelli che si sentono degli figli di puttana, con accezione positiva, quando in realtà sono figli di una vera e propria puttana da strada
I più
odiosi di tutti restano, comunque, quelli che si arrogano il diritto
di giudicare gli altri: e magari di scriverlo, addirittura, su un
blog...
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