venerdì 6 gennaio 2012

Decollo e Picchiata


Lei creava un effetto onirico di ombre. Ombre e sorrisi. Era una magia ad arte, un effetto ad effetto. Pochi gesti pochi sguardi, la ragnatela dell’infatuazione. La mia aria da zombi, le cupe luci giallastre e il mio rock dei tempi d’oro. Fraseggi velocissimi di chitarra e l’odore dolce degli alcolici.
Quella volta, dopo l’una di notte. La seguii calamitato, sigaretta accesa, bagliore nel buio. La accostai, spalle alte per incuriosirla. Mi osservava boccheggiante, distante, incerta. Mi faceva comodo avvicinarla così. Gesti sbagliati, affrettati, un paradiso artificiale, un'utopia incollatasi addosso.
Lei mi sorrise, semplicemente. Mi bastò per decollare. 
Un decollo improvviso, in picchiata.

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