domenica 15 gennaio 2012

Sputo In Faccia



Sera degradata, calda, malfamata. Sensazioni che non vuoi starci a pensare. Sfrego il mio malessere e mi sento perduto.
Vorrei
inghiottirle
queste sensazioni...,
subissarmi di sequenze oscene di immagini.
Sono intrappolato dentro il mio sperma, che a tutti i costi vuol esplodere. Vorrei divorarla, lei, come carne cruda. Mi sento un cannibale d’una tribù metropolitana. Carne cruda e smog. E lei la mia troia. E sangue di me, guardatemi come mi sono ridotto, imbrattato di schizzi di sangue.
Tamburello nervosamente con le dita sul tavolino, annichilisco dentro respiri profondi.

Quella sera rimasi imbambolato a guardarla scivolare via. Lei mi aveva raccapricciato con parole non dette e gesti non fatti. Cercavo una soluzione sul da farsi. Avrei dovuto mettere in moto tutta la mia potenza e correrle dietro a velocità supersonica. Un vero zulu metropolitano non si concede una seconda occasione. Dovevo starle addosso, non darle tregua.
Invece rimasi muto con la testa stanca che mi ciondolava. La stavo facendo andare via senza fare nulla. Un’altra occasione buttata al vento così. E il vento prima o poi ti sputa in faccia.

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