sabato 6 aprile 2013

Cose Odiose


  1. La famiglia, ma non quella di Cosa Nostra: la famiglia quella numerosa, con zie e cognati e pronipoti dall'Australia, tutti riuniti per la Santa Festa, tutti che parlano in dialetto, tutti che recitano a braccio sotto indicazioni sapienti di Zi' Pasquale
  2. I promessi sposi, ma non il testo classico: gli sposi promessi in senso consumistic/laico, quelli che che si affannano ad arrivare al matrimonio e segnarlo come punto d'arrivo (mai di partenza)
  3. Quelli che pensano che a te le cose non succedono: succedono tutte a loro, catastrofi e sfortune, che ne puoi sapere tu
  4. quelli che si vantano di essere di: Napoli, o di Roma, o di un'appartenenza politica, religiosa, quelli tipo io sono fiero di essere, quelli che appaiono e più appaiono più scompaiono
  5. quelli sgrammaticati, che a stento azzeccano due congiuntivi, ma per darsi arie sparano i briffing i marketting, certi balbuzienti che neanche dopo 30 anni di scuola capirebbero la differenza tra il latino (lingua) e il latin (tendenza musico danzofila)
  6. quelli che pensano che la fortuna abbia la F maiuscola: invece è minuscola
  7. quelli che pensano sempre al passato, e parlano di futuro, e si scordano del presente; e anche del qui presente
  8. quelli che si sentono degli figli di puttana, con accezione positiva, quando in realtà sono figli di una vera e propria puttana da strada

I più odiosi di tutti restano, comunque, quelli che si arrogano il diritto di giudicare gli altri: e magari di scriverlo, addirittura, su un blog...

martedì 2 aprile 2013

Lovefobia


La luce del giorno è tarda, si riflette sulle vetrine dei negozi del centro. Irrompe fastidiosa nei miei bulbi oculari. Che il cielo sia limpido non ci crede neanche lui. Vorrei assopirmi sotto questo sole così caldo,ma temo di sudare e non una t-shirt di ricambio.
Ho una fottuta paura ad avvicinarla, una paure paranoica = ingiustificata.
Sono poco deciso poco convinto. Non ci ancora capito un cazzo di lei. Ma non la lascerò andare via così, no. Posso sempre tirare fuori lamia arma migliore: la malinconia. Se monto uno sguardo triste in sua presenza, forse i miei occhi potranno significarle qualcosa.
Fanculo le mie lovefobie.
Mi rigiro su me stesso in penosa attesa, mi restringo dentro il giubbotto per respingere gli assalti del vento. Accenno due passi di una danza latin, così, per scaricare la tensione.
Cazzo, eccola...
Lei esce dal suo ufficio. Non si guarda attorno mentre si sistema i capelli. Entra in fretta dentro una Mercedes Classe A nera, abbraccia un lui non identificato al volante, lo bacia. La Classe A sgomma via imboccando di lungo Via Scillitani.
Son rimasto spaurito a bocca spalancata, impietrito nella danza latin. Ho gli occhi dilatati tipo megascreen. Guardo senza sospirare in direzione Classe A sgommata via. L’orizzonte dentro il quale lei è stata inghiottita mi sembrava raggiungibile fino a pochi minuti fa.
Termino la danza con un ultimo passo arrangiato. Il cielo non è affatto limpido, lo dicevo io.


giovedì 21 marzo 2013

Sono Dio


Sono la persona più egocentrica che conosca. Ho almeno 1980 buoni motivi per esserlo, ma poco spazio, qui, per poterli elencare tutti. Sono morto 3 giorni fa, il mio trapasso è stato un sorpasso: ho superato il limite. Non mi sento né salvato né purificato adesso, anzi: parlare con Dio mi fa sentire meno egocentrico di Lui. Potrei morire altre 7 volte senza cambiare idea, ma all'ottava mi verrebbe un dubbio. Solo io posso incidere positivamente sulla mia vita, e anche sulla mia morte.
Sono morto di martedì, al tramonto. E' stata una morte figa. Avrei gradito un venerdì, magari il Venerdì Santo. Non ero presente al decesso, ero con la testa altrove. Siamo sempre altrove, in vita e in morte. Mi sono autocelebrato per anni, ma alle 18:15, ora del mio funerale, ero pressoché assente. Avrei voluto fare io il discorso d'addio, avrei esordito declamando “Io sono Tutto e Tutti”, un'oratoria che avrebbe provocato una standing ovation nella folla dei presenti.
Invece non c'era nessuno, mah...

Punk 8



Vaffanculo pace, vaffanculo slogan mielosi, vaffanculo.
Ladies and gentlemen, vaffanculo.
Vaffanculo signori incravattati e femmine pittate. 
Vaffanculo nostalgici degli anni 80 con tutti i loro flaaaashbaaacck!!! 
Vaffanculo giorni senza gloria compreso questo che è tutto un programma.
Vaffanculo spezzoni dal passatoooooo!!!!! 
Vaffanculo quelli che campano di Ma Ve lo Ricordate? 
Vaffanculo o Noooo?!? 
Vaffanculo quelli che mi dicevano che “ognuno ha un appuntamento con la Storia”! 
Vaffanculo quelli che si ripropongono.
Vaffanculo noi, ora, adesso, qui.
Vaffanculo gli eroi del rock e le scopate con le groupies!!!! 
Vaffanculo la Pizzeria Rosticceria Da Sasielloooooo!!!!

Tutto questo penso mentre mia mamma mi guarda e prepara il punk 8...

domenica 17 marzo 2013

Ci Sono


Io ci sono.
Sono dentro due tre possibilità, sono sulla giusta conclusione. Le auto nel centro storico sfumazzano spirali di smog come zampironi. M’incanto per un attimo a osservare il cielo blu notte che troneggia impavido sulle nostre esistenze, lassù, a diecimila chilometri dalle mie incertezze spaccate. Mi torna in mente quella notte di calore e tenebra, odorosa di ruggine.
Sarà una lunga e forse vana attesa, stinta come i manifesti pubblicitari datati semi strappati sul muro di fronte. Mi sento spremuto come un limone, pacato e privo dell’istinto giusto per una serata come questa.
Ho parcheggiato sbilenco sul marciapiedi, ma intanto ho parcheggiato.
Boccheggio a luci smorzate, scordato di un perfetto disaccordo, il tono dei miei respiri è basso. Dovrei esser capace di mixare, mettere tutto in flat e moderare i riverberi. Intercetto sguardi stralunati di passanti che mi fissano senza emettere suoni. Sto fermo in macchina, umetto le labbra e prendo tempo, in sordina nella mia giacca di pelle.
Il look è importante al giorno d’oggi.

sabato 16 marzo 2013

Fanculo Poi


Chiusura, notte fonda, locale deserto. Dentro ormai solo io, ansimante attesa.
Stanotte aspettami…, mi aveva detto.
I giochi d’ombra, i corpi di desiderio. Un cenno dolce, mi sedetti timoroso al suo fianco. Mi abbracciò con quanta forza aveva in corpo. Il cuore mi batteva in testa, lei mi avvinghiava, braccia/labbra e lingua collosa. Passione a lungo frenata, veemenza. Mi strappò i vestiti di dosso. Le mie mani sudavano, operaio impacciato al suo primo giorno alla catena di montaggio. Mi prese a morsi affamati, ansimava e mi leccava. Ero all'apice dell'eccitazione, gli occhi furiosi, le luci. Ero accaldato come fosse la mia prima volta. 
Mi strinse di forza, mi portò dentro di lei. Era umida e sudata, i miei movimenti timidi, caldo, tanto caldo e sudore. Mi spingeva dentro, aumentava il ritmo. Ero stordito, volevo piangere, fuggire. Lei divenne furiosa, mordeva il collo, mi incitava. Mi girò, mi mise di schiena sul divano, mi montò sopra e venne in un orgasmo arrabbiato, ululato. Provai una fitta di dolore, le venni sulla pancia piatta. Mi si accasciò addosso, mi disse fanculo: poi, con uno sguardo dolente si rivestì.

domenica 3 marzo 2013

L'Ammore


L'ammore l'ammore è a tutte le età
è un corso di kick boxing, a frequenza quotidiana
è mangiare cinese anche se non ti piace
è prendersi a pugni e cercare pepite
è tenersi allenati in modo che il sesso sia funzionale
è un zompa di qua e un zompa di là
è donare tutto il corpo, lifting compresi
è lavarsene le mani facendo Pilates
è fare hop hop cavallo sul letto alle 3 di notte
è sentirsi artistici scrivendo cazzate
è uno sguardo dolce che ti indora la pillola
è riabilitante per le tendiniti ai ginocchi
è cambiare postura per sembrare più giovani...

L'ammore l'ammore è chiedersi ogni giorno dove siamo.