Io ci sono.
Sono dentro due tre possibilità, sono sulla giusta conclusione. Le auto nel centro storico sfumazzano spirali di smog come zampironi. M’incanto per un attimo a osservare il cielo blu notte che troneggia impavido sulle nostre esistenze, lassù, a diecimila chilometri dalle mie incertezze spaccate. Mi torna in mente quella notte di calore e tenebra, odorosa di ruggine.
Sono dentro due tre possibilità, sono sulla giusta conclusione. Le auto nel centro storico sfumazzano spirali di smog come zampironi. M’incanto per un attimo a osservare il cielo blu notte che troneggia impavido sulle nostre esistenze, lassù, a diecimila chilometri dalle mie incertezze spaccate. Mi torna in mente quella notte di calore e tenebra, odorosa di ruggine.
Sarà una lunga e forse
vana attesa, stinta come i manifesti pubblicitari datati semi
strappati sul muro di fronte. Mi sento spremuto come un limone,
pacato e privo dell’istinto giusto per una serata come questa.
Ho parcheggiato
sbilenco sul marciapiedi, ma intanto ho parcheggiato.
Boccheggio a luci
smorzate, scordato di un perfetto disaccordo, il tono dei miei
respiri è basso. Dovrei esser capace di mixare, mettere tutto in
flat e moderare i riverberi. Intercetto sguardi stralunati di
passanti che mi fissano senza emettere suoni. Sto fermo in macchina,
umetto le labbra e prendo tempo, in sordina nella mia giacca di pelle.
Il look è importante
al giorno d’oggi.
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