martedì 15 gennaio 2013

Turbolenze


Se non puoi battere il tuo nemico allora:
devi/allearti/a lui.
Il mio nemico è il Mondo, un mondo chiuso dentro questa città. Questa città è una piccola emorroide nel buco del culo dell'universo, e brucia, brucia in tutta la sua ignoranza e intolleranza. E' dura aspra stitica. Mi fa paura.
Mi fanno paura gli ipocriti, i moralisti, tutta questa plebaglia primitiva, i loro pregiudizi le loro preclusioni. Mi rallentano l'esistenza, mi creano turbolenze, malumori, flussi di rozzezza. Sono menti piatte che ululano nelle strade, nei vicoli, nelle piazze, negli angoli indefiniti e bui, nelle case senza finestre.
Guardo impaurito questo Mondo marcio che ficca il naso nelle mie cose, nella mia casa, nei miei jeans, nei miei maglioncini rosa di lana, nell’armadio di mia madre. Mia madre non mi capisce, lei puzza come tutto il resto del Mondo. Osserva in un triste silenzio i miei pantaloni con le pence, i miei golfini luccicanti di strass, i capelli quando me li ossigeno, il mio beauty-case con i trucchi. Ho il volto dolce, soprattutto quando ho addosso il cappotto bianco con collo di volpe. 
Non ho armi per battere questo Mondo: posso solo ridere più forte e imparare meglio a stare sui tacchi...

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