Mi prende alla gola, il sangue che mi
ribolle. Il selvaggio che ho dentro. Mi frusto per tenermi calmo, ma senza successo. Mi consumo nella rabbia, sono pila elettrica che non si scarica. Non ho slancio, solo dei vuoti neri. Non ho energia positiva, solo silenzi
calcolati. Sono polo sud,
carico di furore e incazzature non sfogate. L’aria libera un assolo di tromba del mio vicino di casa, note cariate come gargarismi collutori.
Sono di piombo e mi azzanno alla gola, lupo affamato di carne cruda. La mia vita è rapida inversione a U, è una fuga dai malesseri, dai lamenti, dai dolori nella testa.
Vorrei diventare eroe, allucinato, temporaneamente in attesa. Ho voglia di pregare il mio Dio paraculo.
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