giovedì 24 gennaio 2013

Tranquillo Tranquillo



Un'altra siga brucia il filtro, quasi quasi me ne offro un'altra. Situazione stabile, taccio tranquillo, un po' di terrore nei confronti del mondo, ma tutto sommato basta tacere. Le ore sono brevi, il sonno verrà a prendermi e tutto si spegnerà. Torneranno i lunedì, farò due calcoli e sbrigherò quotidianamente la mia vita.
Tranquillo, tranquillo…
Taccio…
Mi preoccupo di ciò che mi racconto e di cosa sono capace di pensare. Dapprima lo shock, poi lo squilibrio: finché non mi sento in pericolo, in bilico, dentro un giorno malato dentro il quale non volevo finire. Non c'è alcuna magia, non ci sono stelle che brillano, neanche il mio sguardo e poi tanto allucinato.
Mi fermo qui?
Mi lancio dentro una paura che diventa curiosità, evado con gli occhi, mi sento un eroe ma in negativo. Tutto intorno una città in costruzione, dove ognuno cerca se stesso, non lo trova e allora cerca un lavoro: ognuno vorrebbe essere un altro e l'altro vorrebbe non esserlo.
Tutti noi abbiamo tre facce non vere.


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