martedì 7 febbraio 2012

Compagnia Pulizia Cessi


Il motto del 45° Battaglione era:
U MARESCIALL NUN CE STA, E CCHIAV NUN SE TROVEN, SE FATT SEMPE ACCUSSI’...
Appena giunto a destinazione aspettai circa una mezz’oretta, insieme ad altri setteotto predestinati. Un’attesa poco raggiante sotto i raggi del sole di agosto. La mezz’oretta sembrò durare un paio d’ore, prima che qualcuno si prendesse cura di noi. Si fece vivo un caporale, lardoso di fatto e Lordoso di nome, con appositi moduli da compilare. In base a questi ci sarebbero stati affidati i compiti più inerenti alle nostre attitudini psico fisiche. Alle cucine furono designati un gommista e un carrozziere, in officina ci finì un pasticcere, in infermeria un ragioniere. In fureria ci piazzarono uno studente del conservatorio, forse perché in fureria era tutta un’altra musica. Dai moduli risultò che ero un buon dattilografo nonché un esperto di trigonometria/cibernetica/informatica, per cui sembrò d’obbligo affibbiarmi alla Terza Compagnia a pulire cessi e camerate.
Ero appena giunto al 45° Battaglione, la guerra era cominciata.

Quando la Chiamo non c'è Mai

Quando la chiamo non c’è mai.
Mi sembra di essere alla lavagna, spaesato, a cercare di risolvere il perimetro di una figura concentrica. Il suo cell suona a vuoto, sto pescando in uno stagno senza l'esca giusta. Mi agito, quando non riesco a trovarla mi sembra di girare bendato. 
L'inverno sbiadito ha rotto da un po', mi congela gli occhi e mi riduce i piedi a ghiaccioli. Mi ha rapito l'attimo, direbbe Robin Williams. Questo ultimo quarto d'ora è infinito, magari entro in quel bar a bere un rum per scaldarmi l'attesa. Se nota le mie chiamate mi richiama? Sono schiacciato e indifeso, mi ammalerò di ansia stasera, mi sbucherò il cervello con brutti pensieri.
Non c’è mai, quando lo cerco. Quantomeno mi dia un segno tangibile della sua esistenza, senza che mi faccia pensare, che ne so, a una sua esplosione, a una guida fuori controllo, a un rapimento...
Squilla, finalmente!
E' lei!
- Mamma!!! Ma dove cazzo eri finita????

domenica 5 febbraio 2012

Strani Attimi Al Mattino

Strani attimi al mattino...
Strano che le cose che contano sembra non contino più. Strana la malinconia velata, che non sai bene da dove arriva. Strani gli anni che sono passati in tutte queste mattine...
Strano questo clima freddo, questo tempo che mi sembra rallentato, questo il cielo che è solo un cielo, e i disegni rugosi sulla mia faccia...
Strano stare al buio a rifiatare, e l'alito alcolico e burroso, e notare che non c'è nessuno che ti ascolti, i muri che non hanno occhi, la noia che a volte mi cancella, tanto da mandarmi ancora a farmi fottere...
Strano amare col sapore amaro, indispettirsi sui rancori e sui rimpianti, questo sorriso acido che non comprendo, questi attimi che passeranno se sono quelli che penso io...
Strana la mia sagoma, quando ne evito il contatto, quando sbuffo e mi sento folle, quando ne sono agitato, quando mi tocco senza eccitarmi...
Strano che mi aspetti di essere ancora io, di avere ancora dei bisogni, dei dubbi, delle mani, delle voglie...
Strano effetto fa la notte, quando non hai troppi filtri, quando non ti arrendi al silenzio, quando sei in tensione senza averne l'intenzione, quando ti senti minacciato e privo di fascino, strano non sentirsi più così profondo...
Strani attimi al mattino.
Ma sono solo attimi.

Zucchero di Kanna. 13

Quando c’è un party, nella CDM ci sono ventate di positività: si aprono veri e propri spiragli rimorchiatori, varchi verso sensazioni/emozioni rarefatte. La fiesta è in un appartamentino in centro, all’ultimo piano. In genere, agli ultimi piani, si fanno tutte le baldorie possibili senza gran rompimenti dei vicini.
La musica pompa a catena, tutta roba tecno e anglo, bubum bubum e bubum. Ci sono parecchie fichette ma anche troppe cozze, e penso che le cozze se ne potrebbero stare benissimo a casa.
Mollo il nucleo della CDM e mi distacco sornione tipo Pantera Rosa. Punto una tipa e attacco deciso. Dopo dieci minuti di conversazione folgorante riesco a capire che si chiama Jenny e che è arrivata da poco in Italia per fare l’insegnante alla British School: non spiccica una parola in italiano. Io mastico l'inglese delle scuole superiori, dopo venti minuti di dialogo incomprensibile restiamo a guardarci in faccia come salami stagionati. Lei, a questo punto, mi molla con garbo e se ne va a sculettare in mezzo alla folla danzante.
Vafangulo va’, scoliamoci tutto quello che passa il convento: almeno quando sarò imbriaco come una pezza forse mi verrà il coraggio per buttarmi dal balcone…

Testa di Donna


Il calore nella stanza è vuoto rimbambito che rimbomba di metallo sonoro. Anch'io sono di metallo,   fuso dentro il mio orecchio destro. La f azzurra di facebook emette un pagherò di luce violetta e intermittente. Un trillo mi sveglia dei crampi di merda, mentre sul mio blog il veleno si materializza in frasi che non ho mai pensato. Non ho il PIN per entrare nella sua testa: per entrare nella testa di una donna bisognerebbe essere trasparenti. Io non lo sono, e neanche il mio volto: mi riempio di attese che resteranno vuote, e alla fine sarò come una bottiglia di plastica non riciclabile. 
Le parole si perdono senza GPS, mi tocca lasciarmi emozionare da una grappa poco diluita. Guardo attraverso un cordless nero, non la vedo e non la sento. Mi abbandono sfavorevole al bianco e all'azzurro freddissimo della chat.
Stanotte russerò forte, arrossirò e poi diventerò verde di rabbia, come i segni decifrabili e numerici sulla tastiera del pc. Sono solo un numero in sequenza, dentro quella testa di donna, in sequenza non logica.
Non assumerò l'iniziativa, mi slabbrerò a denti stretti e mi costringerò a una non voglia. Fumo, sono elettrico di energia. Mi racchiudo dentro una data: fine gennaio, un gennaio lungo e freddo come sempre e lunghi sono i gennai. 
Non ho niente altro da aggiungere: tranne che lei non esiste, e questo è peggio...

sabato 4 febbraio 2012

Eppiending

  • Happy ending è il titolo di coda del giorno appena trascorso
  • Happy ending non si aspetta ma stupisce quando arriva
  • Happy ending si ripete inconsapevolmente e si azzera consapevolmente
  • Happy ending attende una sola chiamata per essere ricaricato
  • Happy ending è saltare ed esaltare
  • Happy ending esiste tutti i giorni!!
  • Nel tempo c’è solo un contrastante misunderstanding!!!

    Be happy

  • dimenticavo: happy ending è tornare alle 3 di notte e trovare luci accesa...


many thanx a chi, nella notte, me l'ha postato. e una cosa così non può postartela un uomo...

Happy Ending

Happy ending ha forme quadrate, rilucenti come brutti propositi di alluminio...
Happy ending incide mediamente bene mediamente male sul quotidiano...
Happy ending resta solitamente nascosto, si lascia sfiorare e cercare mai trovare...
Happy ending ha un prezzo sempre troppo alto per non pagarlo non dilazionato...
Happy ending è un disperato aggrapparsi al nulla come la Susan del film...
Happy ending ha un cellulare verso cui si fanno più di 1000 chiamate...
Happy ending non è mai troppo evidente né invadente...
Happy ending è sempre grezzo e ha bisogno di qualcuno che lo vernici...
Happy ending è un punto bianco su uno sfondo nero...

l'happy ending esiste solo nelle favole.
Nel quotidiano c'è solo un lungo un neverending.
No happy.