sabato 9 aprile 2016

Piccola Emorroide

Pomeriggi asfissianti in camera, poster alieni e muri spigolosi, perdere il contatto col tempo reale. Il divario tra il mondo di dentro e il mondo di fuori diventa spropositato, uscire allo scoperto, mettersi a nudo davanti a tutti.
Sono pronto?
Le solite maledette domande, alle quali prima o poi devo dare una risposta.


Le risposte, crude, ridere ridere ostentatamente, rifiutare di rifiutarmi, accettare di accettarmi, brutte sere d’inverno, girare l’angolo e ridere, del marcio che c’è lì fuori, degli sguardi inconcepibili, degli insulti, fare finta di niente, in salita su un calvario appena cominciato....

Il Mondo racchiuso in questa città, piccola emorroide di ignoranza intolleranza, dura aspra stitica. Temo questo diffuso ipocrita moralismo, le turbolenze, i malumori, i flussi così retrogradi da partorire menti piatte, le strade, i vicoli, le zone d’ombra, le case che sembrano tutte senza finestre.
Cerco appigli sicuri: i jeans aderenti, i maglioncini di lana, l’armadio di mia madre, i capelli cotonati mesciati, il beauty-case con i trucchi, lo specchio, il cappotto bianco con collo di volpe.
Una guerra appena cominciata, nelprofondopiùprofondo…


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