venerdì 8 aprile 2016

Luciombre


E' morto, l’ho ucciso.

Un incubo, immagini deviate racchiuse in un labirinto senza entrate né uscite. Lui, un alluvione al contrario cominciata non so quando non so come, nonsoquandononsocome..., in un’età che non saprei ben collocare nel puzzle della mia vita, un’età non precisa ma perfettamente diluita in un tempo senza dimensioni definite.
Lui c’era e basta.
Ritrovarselo all’improvviso dentro, come se fino a quel momento non fosse mai esistito, ammettere a me stesso che lui c’era, una presa di coscienza cresciuta all’ombra del mio Io. Faceva sempre più male, era da fermare con le buone o con le cattive, conlebuoneoconlecattive…

Sono invisibile anonimo non controllabile, ma Sono, non palpabile dall’esterno, incellofanato alla meno peggio dentro questo errato involucro di carne, insano lucido cosciente, io Sono, ascorbico citrico muriatico, al tempo stesso preso dentro luci e ombre, lucieombre...


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