Sbaglio
strada e imbocco una stradina in salita che si inerpica su su su fino
al top del paesiello. La stradina è stretta come la tua testa quando
cerchi qualcosa che non trovi. Lei, al mio fianco, assume una postura
spaventata: si capisce che non si fida della mia guida. I miei errori
sono due: il primo è non avere azionato google maps; il secondo
l'essermi fidato del mio senso d'orientamento.
Finiamo
in alto, su una piccola piazzetta davanti ad una chiesetta
settecentesca. Parcheggio il muso dell'auto davanti a una balaustra.
Davanti a noi tutto il fantastico panorama notturno della valle e del
paese giù in basso. E' stato un bene sbagliare strada, fanculo
google maps. Lei resta in silenzio, l'aria seccata.
-E'
bellissimo questo panorama – dico, estasiato – le luci della
città laggiù, i fari intermittenti delle pale eoliche, il paesino
sotto i nostri piedi, il vento fresco... sembra una di quelle scene
americane da film, magari se ci giriamo, alle nostre spalle scopriamo
la mega scritta “Hollywood”, no? Che ne pensi? Siamo a Hollywood,
quella laggiù è Los Angeles e questa è la valle delle prugne
californiane...
-Seee
– sbotta lei – delle susine...
Si
accende una siga e mi sbatte il fumo in faccia.
“Mi
hai portata in questo paesino del cazzo, altroché... “ aggiunge,
la paranoica.
Scendo
dall'auto, vado dal suo lato, le apro la portiera.
“ Scendi
un attimo, voglio scattarti una foto con questo sfondo
meraviglioso...”.
Quando
fai leva sul loro narcisismo eccole che scodinzolano, le donne.
Scende sfumazzando e va a mettersi in posa. Rientro in auto,
chiudendo le portiere.
“ Resta
così, prendo il cell e ti immortalo per sempre “ le sorrido.
Invece
metto in moto, faccio retromarcia mentre lei mi fissa con la bocca
aperta e la siga appesa, e sgommo via, lasciandola lì come una
susina dei miei coglioni.
Non
sarà Hollywood ma il mio momento alla Steve McQueen lasciatemelo.
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