venerdì 9 settembre 2016

Oso


Io permaloso
stiloso
buioso
repertoso
periferioso
destinoso
neroso
smemorioso
ombroso
perbenoso
sdonnoso
eccentricoso
anomaloso
opacoso
incapacitoso
penetroso
cristalloso
protettoso
inesorabiloso

lo so
io oso.

sabato 4 giugno 2016

La Guerra

La guerra, la guerra civile la guerra incivile, l'apocalisse, la guerra apocalittica, gioia dei pazzi, la guerra dei pazzi, gioia violenta gioia nuova, la guerra e il denaro, il mostro denaro, la gioia denaro, la gioia nera, guerra nera guerra violenta, whiskey e caccia alla volpe, la volpe violenta, la guerra alcolica, ragazzi, ragazzi violenti, la gioia della guerra alcolica, la guerra allo specchio, la giungla e lo specchio, l'insonnia, la guerra insonne, la guerra dei regni, guerra di specchi, specchi neri, soldati asciugati soldati prosciugati, la guerra, signori

la guerra...

domenica 15 maggio 2016

Movimenti

Mi muovo attorno, movimento psichico
A cosa serve al mondo un paroliere?
Sarei potuto diventare un matematico
Interesse per la mia scienza
Ho studiato per allineare gli altri
Battute aritmiche
discordanze
tutto ciò mi tocca
Figure luminose, trasferimenti
Mi muovo attorno, movimento acustico
Brucia la pelle
sulle alte frequenze
che pervadono stanze vuote.

by fabiostango.


sabato 14 maggio 2016

Ciclopentene

Qui l'aria è finta
si respira solo questo
arriva domenica
ma non arrivi mai a conclusione
ciclopentene
ogni volta che credo
di aver terminato
ritorno da capo.


by fabiostango

giovedì 12 maggio 2016

Il Mio Amico Immaginario

Il mio amico immaginario

non mi dice mai a cosa sta pensando
ha competenze digitali gratuite
è online e un motore di ricerca
non è fascista né comunista
ha la musica in custodia cautelare
non è contrario alle nozze etero
non è un agnello da x factor
si sveglia a zombieland la domenica mattina

il mio amico immaginario oggi è stanco.

sabato 9 aprile 2016

Piccola Emorroide

Pomeriggi asfissianti in camera, poster alieni e muri spigolosi, perdere il contatto col tempo reale. Il divario tra il mondo di dentro e il mondo di fuori diventa spropositato, uscire allo scoperto, mettersi a nudo davanti a tutti.
Sono pronto?
Le solite maledette domande, alle quali prima o poi devo dare una risposta.


Le risposte, crude, ridere ridere ostentatamente, rifiutare di rifiutarmi, accettare di accettarmi, brutte sere d’inverno, girare l’angolo e ridere, del marcio che c’è lì fuori, degli sguardi inconcepibili, degli insulti, fare finta di niente, in salita su un calvario appena cominciato....

Il Mondo racchiuso in questa città, piccola emorroide di ignoranza intolleranza, dura aspra stitica. Temo questo diffuso ipocrita moralismo, le turbolenze, i malumori, i flussi così retrogradi da partorire menti piatte, le strade, i vicoli, le zone d’ombra, le case che sembrano tutte senza finestre.
Cerco appigli sicuri: i jeans aderenti, i maglioncini di lana, l’armadio di mia madre, i capelli cotonati mesciati, il beauty-case con i trucchi, lo specchio, il cappotto bianco con collo di volpe.
Una guerra appena cominciata, nelprofondopiùprofondo…


Picassiano


Espressioni davanti allo specchio, smorfie intontite, rigirarsi piroettarsi ammirarsi il corpo, starsene in giardino in mutande a fissare il Vuoto del cielo, quel fastidio per i peli, quel chiudersi in bagno a rasarli.

Poetico in un mondo poco poetico, illuso da parole disilluse, al tramonto, all’alba, distante da un improbabile lieto fine, liquido dentro giorni annacquati, pomeriggi interminabili…

Ho dovuto riscrivere il mio destino, questo mondo non è il mio. Sono un pesce tropicale dentro un acquario scomodo nuotato da triglie. Disagio a denti stretti, creare qualche spiraglio qualche appiglio qualche appoggio. Non mi piaccio, sono diverso da tutti gli altri, sguardo dolce malinconico garbato poco macho.
Certe volte speri che le cose si rimettano in carreggiata da sole. Ho una mente impossibile da penetrare. Verso i diciott’anni, quando i miei amici si imboscavano a pomiciare con le ragazze nei posti più sperduti, io restavo solo: tornavo a casa e mi chiudevo in camera, mettevo su Material Girl, a basso volume in cuffia, e guardavo fuori dalla finestra. 
Il mondo è un quadro astratto, assume sembianze scolorite e picassiane, pensieri quasi spenti senza forma.