sabato 9 giugno 2012

Dec in Tazza Fredda


La osservo, con discrezione, mentre è al banco bar. Lavora col sorriso stampato, non le pesa quello che fa. Fuori un sole d'estate accecante, giallissimo. Mi sorride quando mi nota, sorride a quel mio Me che in questo momento non è qui, all'ingresso del bar, ma nella sua testa.
Comincia a canticchiare, segue un filo musicale mentale tutto suo. Le risatine, intermittenti, intercalanti, come quando mi provoca al telefono. L'accento dauno ma non quello truce, di quando mi chiede “Cosa prende?”. Sto negando a me stesso che questa donna è una specie di strega, vorrei dirle sparisci dalla mia vista, ma si capisce che l'unica cosa che voglio è che lei resti. Mi dico che non devo starci troppo a pensare, mentre lei mi legge negli occhi e ride di gusto. Sospirare e sfuggirmi è una sua costante. Non succederà mai quello che voglio, e forse forse lei lo sa.
Sta di fatto che "c'è qualcosa che si sente e non si sente"..., quasi come la Ghost Note di un blues...
- Un decaffeinato in tazza fredda...
- Subito... anche se così si raffredda troppo velocemente...
- Appunto...






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