venerdì 10 giugno 2011

Quore Balbettato




Quasiquasi respiro male, ma lo decido io. L 'aria umida a volte è dura come pietra. Nella stanza afa e tormento. Sto dormendo. Arpeggio sulla chitarra una vecchia song di Neil Young: un microscopico rimpianto mi porta a pensare che forse una song così avrei saputo scriverla anch'io. Ma sono improduttivo, al minimo scoglio mi scollo da me. Niente aspettative, mi gioco la vita non pensando al futuro. Metto a tacere i sogni, che quelli nuocciono alla salute. Un pensiero in meno mi basterebbe per star meglio. 
Un'altra siga, oggi ho fumato poco. Le corde della guitar sono come i complicati ingranaggi della mia mente: non sempre accordate. Ho un ritmo ottuso nello stomaco, sono fuori tempo. Ho un quore balbettato. Il fumo caldo della siga aumenta l'afa ma non è un tormento. Sto dormendo. Neil Young cambia gli accordi sulle mie tempie. Questo Mi minore è lassativo. Suono senza volume, un po' come mi sento. Gli occhi mi bruciano, da troppo tempo sono sveglio. Ma sto dormendo. Le mie dita rugose un tempo non erano rugose. Non ho più sangue nelle mie voglie.
Mi appoggio con calma alla parete della mia cella.
Fatemi uscire da qui.

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