Mi
perseguita.
E'
una sola ma vale per tre. Ha un sorriso infinito che mi appare sullo
screen del mio iPhone 5S, un sorriso a 16 GB. Ha minuti da perdere
con me, una voce metallica che sconfina dentro 100 sms che mi manda
ogni giorno.
E'
una stalker.
E'
una mela che vorrebbe farsi mordere, come il logo della Apple.
E' il mio serpente, un pensiero latente, e non è Donatella.
Mi
spia.
Si
lascia immaginare, è la mia idea addizionale. Sono nuovo a questi
tormenti, non conosco le offerte del mercato del sentimento. Mi ha
chiesto di incontrarla mercoledì, senza aggiungere ulteriori
dettagli.
Mi
segue, ovunque.
Desidererei
avere maggiori info su di lei, sapere cosa fa il pomeriggio, il suo
numero di cell, se ha un fax o una email. Mi fa bibip di continuo,
col segnale acustico del telefonino. Sono intercettato, la mia
privacy è andata a farsi fottere.
E'
un duello a armi improprie, e io sono perdente già al secondo round.
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