venerdì 27 dicembre 2013

Mezza Metro


La metro è affollata, soprattutto questa linea, la linea verde. Il treno arriva all'improvviso, ma lento. Si ferma ed entro insieme ad altre migliaia di persone. Resto in piedi, schiacciato al centro del vagone dalla folla. C'è tutto un mondo qua sotto, che sonnecchia annoiato mentre viaggia. Zombie che ascoltano l'Ipod con le cuffie. Vedo tutto al contrario, mi rivedo tornare indietro, a casa, e mando tutto a farsi fottere, la mia crisi il mio panico la mia folle idea, metafisica direi, di riunire, per una sola volta me stesso su un palco a ululare con la chitarra distorta. Gli anni sono passati senza scampo, per me e per il mio mondo, ma io non voglio rassegnarmi. Questa vita, adesso, mi puzza. Come questo vagone. Come questo giorno grigio, indefinito, tendenzioso e vero, acromatico e sgranato come una banconota falsa. Forse questo mio assurdo stato d'animo adolescenziale è già mezzo morto in partenza. Quando il tempo passa, passa e basta, ti devi rassegnare a essere grigio.
E solo dentro di te.
Come quando restavo solo nello scantinato delle prove, ispirato mortificato, inacidito come questa stazione della metro. Cernusco, stazione di Cernusco, che periferia sciatta, gesù, eppoi ci lamentiamo noi giù...


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