Quando
sei solo non mi cerchi, mi hai detto...
Sono
sceso di buonumore, con le tue parole di stanotte in testa. Vorrei
venirti a prendere, ma non voglio illudermi. In radio ci sono i 3
Doors Down, sarebbe un bel buongiorno da inviarti. Mi limito a un
sms, ma tu non ci sei. Per il resto della mattinata ti lascio
perdere, tanto non avrei risposta.
All'ora
di pranzo non sei a casa. Provo a stuzzicarti con un sms che è un
test: ma tu latiti, chissà con chi sei dove sei. Non trovi mai un
attimo per me, per una frase in chat, per un caffè al volo, per un
pranzo, nulla. Sei troppo presa da altro, da altri, non so.
Ormai
è sera, sono rientrato a casa. E' certo, tu stai pensando ad altro,
e io mi chiedo se vale la pena scomodarti per una sigaretta al volo
nelle ombre della città. Non voglio chiamarti, non voglio, cazzo. Ma
un ultimo sms? Quello sì, da quando ti conosco questo è il numero
9509.
Esco
a fare un giro, per i locali della notte. Trovo Tito e Vito, due
birre, un cazzeggio. E sono le 23.58: guardo il cell, nessun
messaggio. Rientro che è quasi l'una, accendo il pc e sei in chat. E
mi sento fesso, a non sapere che fare, a questo punto: se far finta
di niente oppure. Mi dico che devo contattarla, se no questa cosa mi
si concluderà sul ridicolo.
Al
telefono sei naturale, tranquilla, scherzi. E lo dici con naturalezza
che ormai è finita, non sarà più come prima, meglio mollarsi in
una maniera plausibile e indolore. Non voglio continuare a
dispiacermi, chiudo. Poi succede quel che succede, ma voglio
tenermelo per me.
Mi
dicevi che sono bellissimo: ma tu, “bellissimo”, lo dici a tutti.
Buonanotte...