sabato 24 dicembre 2011

Bibidi Bobidi Bu


Lei è la puttana che sta sotto casa mia, all'angolo tra la Madison Avenue e Via Rosati. Non mi faccio troppe illusioni, non riuscirò ad avvicinarla, almeno finché continuerò ad abusare di farmaci e pensieri lerci pornografici. Potrei offrirle un goccio al bar, nelle sere fredde d'inverno, ma mi sento come un chiodo arrugginito, un povero GesùCristo che nessuno implora.
Cala una penombra al crepuscolo, la guarda dalla finestra e mi scopo l'anima. Lei ha l'aria da strega spettinata, ed è questo che mi perpetua il gusto. A osservarla da qui finirò per invecchiare di colpo. La vita non la si vive freneticamente, ma neanche sbattuti nel nulla. Questo vuoto mi spompa,  ma non mi spompina, 
è invitante ma anche strafottente. Non ho la bacchetta magica, non ho stelle e passo le notti a scherzare con la mia mente seriosamente. Lei è fredda e distante, dovrei trattarla con in guanti bianchi ma non è una struggente storia d'amore: è solo ormone solitario rattristato. Sono anche balbuziente, parlarle mi metterebbe in surplace in ogni istante.
Che vita puttana è mai questa? Mi manca la parola magica, Bibidi Bobidi Bu...

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