mercoledì 14 dicembre 2011

Palicao al Cioccolato


Per scazzarsi necessita lo spazio giusto, che in genere si colloca ai bordi della sera o a tarda notte. Mi perdo in uno stato sognante, come se seguissi una scia o un'atmosfera imprendibile. Vegeto sul divano con un finto occhiare saggio, alla ricerca di un sia pur piccolo miraggio. Del mio divano e di queste sere sono ostaggio. Mi beatificala totale assenza di eventi, e provo per questo me stesso appena appena una pena. Scazzato è un sinonimo, dire sgozzato sarebbe uguale, perché è come lasciarsi tagliare la gola dalle false intenzioni. Dovrei assumere un atteggiamento da furbetto, avere l'aria invitante, anziché bruciarmi le labbra fumando la sigaretta fino al filtro. 
Stanotte però ho un'aria strafottente, anche se non sono ispirato. Ho uno scazzo sparato, mi guardo le gambe pelose e mi sembrano sexy. Ho gli occhi fatti a cubetti, sbracato sulla poltrona mangio biscotti Palicao al cioccolato. Mi sento fragile e infrangibile, impalpabile come questi biscotti: proprio come loro, a lasciarmi inutilizzato per troppo tempo mi rende acido e rancido. Sono invisibile e questo mio Nulla è, al peggio, una pena che patteggio. Questa mia comicità mi spavanta, e questa mia paura mi fa ridere. Mi sono scazzato addosso, mi sento brutto con le gambe sexy, mi agito con in bocca i biscotti. Sono pieno di forfora e i capelli gelatinati penzolano come piccoli tarzan alla liana.
Il problema più grosso è che ho finito i tranquillanti...

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