domenica 26 febbraio 2012

Zucchero di Kanna. 24


Sono fermo alla fermata dell'Amore, ma non passa nessuno. Spero sia quella giusta. E che non ci sia uno sciopero.

Serie sconcia di pensieri che mi assale all’improvviso. Arrivano come meteore impazzite e mi sbruciano l’atmosfera, che è quella del Daddy, una disco piccola e affollata: si suda come cammelli.

Maria A Pacc per tirarmi fuori dalle mie meteore mi presenta una sua amica di corso da fisioterapista finanziato dalla Regione. Marì, non potevi fare un corso da psicanalista così mi davi una mano?

‘Sta tipa che mi presenta, la Bovina, è bellina: c’ha un culo che non t’immagini. Restiamo da soli e questa si fa filare. Sembra un po’ eccitata, roba che me la potrei fare qua sui divanetti se solo lo volessi. La musica mi frantuma il cervello e una canna passata da Geronimo mi devasta tutto il resto. La Bovina si è messa attorno come una zecca, mi si butta addosso e mi abbraccia tutta presa. Le dico a crudo, stroncato dall’ennesima meteora:

- Oh!, ti dispiace lasciarmi un po’ solo?

Ci è rimasta male.

C’era pure Rosa Pa-Jella con Maria A Pacc, chiamata così non perché cucina bene il tipico piatto spagnolo, ma perchè dicono che porti sfortuna. Con tutte ‘ste donne attorno mi dovrei sentire un po’ galvanizzato, ma il fascio di meteore non mi permette di mantenermi vivo. In più Geronimo, che prima mi ha passato la canna, ha cominciato a sguardarmi storto, cambiando un po’ atteggiamento nei miei confronti. Si vuole filare Rosa Pa-Jella, ci sbava dietro, e siccome a Rosa Pa-Jella gli è venuto non so come il debole per me, Geronimo è geloso: Oh, ma che vuoi da me, non ti rendi conto che per me oltre al danno c’è la beffa?

Non riesco a innamorarmi di nessuna…


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