domenica 5 febbraio 2012

Testa di Donna


Il calore nella stanza è vuoto rimbambito che rimbomba di metallo sonoro. Anch'io sono di metallo,   fuso dentro il mio orecchio destro. La f azzurra di facebook emette un pagherò di luce violetta e intermittente. Un trillo mi sveglia dei crampi di merda, mentre sul mio blog il veleno si materializza in frasi che non ho mai pensato. Non ho il PIN per entrare nella sua testa: per entrare nella testa di una donna bisognerebbe essere trasparenti. Io non lo sono, e neanche il mio volto: mi riempio di attese che resteranno vuote, e alla fine sarò come una bottiglia di plastica non riciclabile. 
Le parole si perdono senza GPS, mi tocca lasciarmi emozionare da una grappa poco diluita. Guardo attraverso un cordless nero, non la vedo e non la sento. Mi abbandono sfavorevole al bianco e all'azzurro freddissimo della chat.
Stanotte russerò forte, arrossirò e poi diventerò verde di rabbia, come i segni decifrabili e numerici sulla tastiera del pc. Sono solo un numero in sequenza, dentro quella testa di donna, in sequenza non logica.
Non assumerò l'iniziativa, mi slabbrerò a denti stretti e mi costringerò a una non voglia. Fumo, sono elettrico di energia. Mi racchiudo dentro una data: fine gennaio, un gennaio lungo e freddo come sempre e lunghi sono i gennai. 
Non ho niente altro da aggiungere: tranne che lei non esiste, e questo è peggio...

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