domenica 27 maggio 2012

Non Tutti


5 del mattino, faccia assonnata, occhi appesi. La vidi entrare in fretta nell'atrio della stazione. La stavo aspettando con ansia e emozione di ragazzino al suo primo flirt. Le andai incontro con affanno, per niente sicuro di me. Lei aveva un sorriso e uno sguardo preciso, da farmici preoccupare.
La salutai con un bacio formale, la feci accomodare nel bar, fottendomene degli sguardi di quelli che non si fanno i cazzi loro. Ordinai due caffè. Lei parlava sciolta, del più e del meno, un po' a disagio in questa prima conversazione dal vivo invece che in chat.
Mi ha fatto paura.
Se fino a quel momento avevo giustificato me stesso col fascino virtuale della chat, adesso non avevo più scuse: dal vivo lei non mi procurava l'effetto download. Ovvero non mi scadeva, ad avercela lì davanti, anzi.
Cercavo di metterla a proprio agio, ma in realtà sul negativo c'ero io, perché quella situazione mi spiazzava, da qualsiasi parte volessi guardarla. Volevo farla parlare di sé, farle raccontare cosa si sente dentro quando è con me, in chat. Ma i discorsi erano improbabili, fatti di tentativi di conoscenza.
Restò con me una mezz'ora, poi si alzò e mi disse:
-Fatti salutare con un abbraccio...
L'abbraccio fu caldo, stretto, un contatto ormonale che mi sconquassò le vie dirette di comunicazione tra cuore e sesso. Questa donna mi faceva sognare e eccitare.
- Li abbracci tutti così gli amici?
- Non tutti...

Nessun commento:

Posta un commento