domenica 29 maggio 2011

Sanguisughe





Trentasei gradi di latitudine, cerco la seconda stella a destra. Queste strade buie, a vele gonfie guido la flotta degli eventi. Guido compassato, segretamente infartato da lei e privato degli effetti magici di erbe est-asiatiche. Qualcuno ha disegnato questa notte apposta per me, e io ci abito dentro nolente. I soliti sintomi di asfittica esistenza, il freddo ghiaccio che mi porto a spasso. La vita non dà particolari appagamenti, rotte valide non ce ne sono. Giusto un cielo pulito, un caffè caldo con mezza bustina di zucchero. E poi nuvole selvagge come indios. Sensazioni chimiche che mi si attaccano come sanguisughe. Annuso l'aria e cerco il tuo profumo: mi prende e tramuta in Dio questi miei odori acidi. Questa notte è una bella donna che mi si concede. Il vento è infinito, soffia molle e gli occhi diventano prigionieri. Tu che cerchi le coordinate della felicità, a un certo punto ti romperai anche il cazzo di inseguirmi.
Arriverà il D-Day, e proveremo a sbarcare. Riuscirò anche a berlo tutto, questo rum e questa vita. Si diraderà questa nebbia, gli umori segreti vedranno la luce. Urlerò i cazzi miei ai quattro venti. Sarà un piacere trovarti, lo so che sempre stata qui: lo capisco dalla matita nera che usi sempre per i tuoi occhi...

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