venerdì 13 gennaio 2012

Il Gattone e Capitan Harlock


Non vorrei farmi un autogol nei minuti di recupero. Mi sembra di essere un ragazzino che suona ai citofoni e scappa via. Molleggio sulle gambe e finto una boxe in guardia destra, uno-due uno-due, uffff! Il tipo con la faccia tossica, che staziona a pochi metri da me, ha l'aria di non farsi i cazzi suoi: mi cenna di stare quieto,come se sapesse esattamente ciò che ho intenzione di fare. Lo ignoro voltandomi dall'altra parte: sono pronto a decollare verso l’acclamazione di me stesso. 
Non abbozza neanche due numeri sulla tastiera del cell che il tipo tossico, alzando la mano a mo’ di benedizione, dice:
- Mmmmm, sei proprio sicuro che la vuoi chiamare?
Cazzo, ma ce l'ho stampato in faccia?
Sbrontolo torzostufato, abbandono un attimo l'idea telefonica e mi allontano di altri sei metri. Mi defilo dietro il pilastro del porticato di un palazzo scialbo di un gialloSip. Riprendo il cell, compongo il numero, tichitichitì tichitichità, musichina dei numerini.
Attesa: tuuu, tuuuu, tuuuu….
- Pronto? - faccio la voce da gattone, miao - Ciao… senti… Sono Pierlu, sai il tuo numero l'ho avuto…  da... No, no, è solo che mi sei piaciuta da subito e… Occhei occhei, scusami scusami…io…
Comunicazione chiusa.
Un alieno goccioloso mii cola dal naso. Armo un mozzone sbruciacchiato e tiro un respiro sconsolato. Fuoriesco dal pilastro porticoso, pensieroso e deluso svolto a mancina. Sbatto il muso sulla spalla sinistra del tipo tossico, che a braccia conserte mi squadra con un’espressione sfregiata tipo Capitan Harlock.
- Che t'avevo detto? - dice stringendosi fastidiosamente il naso arrossato.
- Ma… Cazzo vuoi? Che ne sai tu...
- Si vede dalla faccia che a te le femmine non ti cagano...
Si gira lento e se ne va, continuando a sfregarsi con forza le narici sbruciate. Lo seguo con lo sguardo per un po'. Poi fisso di nuovo il cell, il numero appena chiamato: quanto li odio quelli che hanno ragione.


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