mercoledì 8 giugno 2011

Divinae Follie





Una nottataccia. La cricca mortuaria ha organizzato un excursus a ballare al Divinae Follie, a Bisceglie. Ho accettato entusiasta, ho pensato mo’ mi distraggo e non ci penso ai soliti guai merdosi rimorchiatori. Invece chi si presenta in mezzo alla serata? Loro due, crik e crok, Michele e Maddalena. A quel punto non potevo più fare dietro front, che ci facevo la figura del criaturo capricciosello. Per cui mi sono rovinato il fegato a vederli appiccicati, al Divinae Follie, a Bisceglie.
C’era un caldo della madonna, i muri buttavano fuori acqua e sudore e sangue. Appena entrati io ho pensato bene di scolarmi un qualche drink offerto da Raffaele. Poi è sparito, Raffaele: mi immagino che si è andato a cannare di disperazione in qualche angolo nascosto. Sono rimasto in quella postazione al bancone, e da lì purtroppo si vedevano Michele e Maddalena che ballavano come pazzi in pista, lui tutto simpaticone simpaticone e lei tutta presa per lui: 'sta stronza, se c’avevo una bomba...
Mentre me ne stavo lì a rodermi il fegato, mi si è avvicinata Carlotta, tutta tristolona. Ho recepito subito che non stava al meglio, e le ho detto che doveva starsene più arzilla, pensare più in positivo. Mi faceva così tanta tenerezza che l’ho abbracciata come una figlia, anzi una sorella. Le ho dato un bacio sulla testa, amorevole ma di amicizia: ma gliel’ho mollato proprio mentre al banco arrivava Gennaro, porcaputtana, che quello le va dietro come una zecca. Gennaro prima mi ha guardato storto, poi mi si è buttato addosso come una tigre della Malesia. Carlotta si è messa in mezzo, l’ha preso di peso e se lo è portato fuori prima che si scatenasse un macello di rissa. Deve avergliene dette di tutti i colori, perché dopo un po’ sono rientrati: lei tutta incazzata, lui tutto moscio e con lo sguardo appeso. A lui l’ha mandato a distanza, e a me mi è venuta a consolare: mi ha dato un bacio sui capelli, proprio come ho fatto io con lei prima.
L’atmosfera era partita benino, ma è finita male: a un certo punto ho cominciato a guardare storto Michele e Michele a guardare storto me. Sommando anche la mortificazione cronica di Raffaele, mi sono scazzato e, preso anche da troppo alcol, ho cominciato a inveire contro tutta quella negatività che c’era in circolazione. Michele si è alterato, perché così gli si guastava la bella atmosfera romantica con la stronza zoccola. Ma se volevi il romanticume perché non te ne sei stato fuori al chiaro di luna? Michele ha preso a sbraitare di brutto contro di me e la mia fottuta paranoia, tanto che un bodyguard del Divinae Follie, a Bisceglie, è arrivato di corsa e ci ha cacciati.
Fuori dal locale Michele ha pensato bene di cazzottiarmi, altro che amici per la pelle. Ce le siamo menate alla grande, fino a che Raffaele non è riuscito a separarci. Certo ci siamo ridotti proprio male, a trent’anni a fare a botte come i ragazzini senza sapere neanche bene per quale motivo.

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