sabato 17 novembre 2012

Zucchero di Kanna. 92



Nic compra due birroni da trequarti a una bancarella e prendiamo a sorseggiare glugluglu dentro la sua macchina. Aspetto che si confessi, perché mo’ è la resa dei conti, deve chiedermi scusa e darmi delle spiegazioni logiche.
Ma lui non dice niente, solo che sta di merda da quando Madda non si è più fatta viva con lui, e che mi seguiva perché era sicuro che io la incontravo e così almeno la rivedeva, che lui per Madda sta fuso di brutto. Mi dispiaccio effettivamente per quest’abbandono, e un po’ mi sento come lui. Glielo dico che da un po’ anche io sono stato abbandonato, che non riesco più a reperirla, e gli racconto pure del carabbinero che non esiste. Lui dice che lo sa benissimo e pensa che quella è una cosa inventata da lei per nascondere una storia torbida. Mi stupisco e Nic si stupisce che mi stupisco, dice che lei sta facendo pure a me quello che ha fatto a lui, e cioè illuderlo illuderlo per poi sparire. Ma almeno, dico io, io per quanto posso stare male non vado in giro a spaccare deflettori né a menare schiaffi sotto i portoni delle persone! Nic mi guarda strano e mi chiede di che cazzo sto parlando: io glielo leggo negli occhi che non sta mentendo, Nic è mio amico da sempre.
Allora in un attimo rispolvero tutte le scene contorte del feeling con Madda e tutto mi sembra lampante, porca miseria!
Siamo due coglioni Nic, due coglioni che neanche se ci fanno un monumento alla coglionaggine può bastare...

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