martedì 15 febbraio 2011

Stati Nevrotici




Il rock ci teneva a galla. Si provava nel box auto di mio padre, la macchina era sempre tra le palle e Baffo montava la batteria ogni volta col timpano incastrato nella freccia destra anteriore. Le nostre note erano sgangherate, i nostri testi non proprio all'avantguard. Edo scatarrava di continuo associandosi a Lillo, entrambi fiascati di vino o birre. Le belleparole delle nostre song erano un inno anni 80 a corrodere i simboli della società, titoli tipo Vendetevi Le Volvo oppure L'Omicidio del Bidello. Come covers tentavamo Finardi e Rettore, che ci ostinavamo a chiamare Donatella. Ci necessitava una sferzata energica, un salto di qualità, un liberarsi dell'alito puzzolente di Edo e Lillo. 
Edo lo facemmo fuori ricattandolo: o l'alcol o noi. Lui, uomo di “spirito”, non scelse noi. Ma Lillo ripulì l'alito e scelse noi, purtroppo: sono il vostro manager, disse, e non si discute. E noi non discutemmo. Ci limitammo a chiedere consiglio al Nero, che disse:
" E fategli fare il manager, che vi debbo dire?"
Lillo ci portò un buon chitarrista, pescato nella quinta A del Geometra, uno che bluesava di brutto nonostante i maglioni col collo a lupetto. Data la panza lo chiamavamo Sancho: accettò la nostra infamia musicale a patto che assoldassimo anche suo cugino cantante, uno che era stato a Milano per tre mesi e aveva scoperto un tizio emergente nel rock italiano, uno che al nord prometteva di sfondare a breve e che prima o poi sarebbe diventato una rockstar a livello nazionale. L'idea era di fare le cover di questo astro emergente e anticipare i tempi qui al sud, se non fosse che l'astro nascente non lo conoscevamo affatto neanche noi, neanche per sentito dire.
Fittata da Lillo una grotta umida dietro al Comune, ci avventurammo nel complicato fissaggio dei cartoni delle uova alle pareti + discussioni sulle cover dell'Astro Nascente del Rock Italiano da preparare e proporre live.
E com'è 'sto tizio che fa 'sto rock italiano fuori schema?”, dico io.
E' uno tostissimo, sta venendo fuori alla grandissima negli ambiti underground di tutta l'Emiliaromagna”, dice il Milanese con accento terron-lombard.
“ E che ci avventuriamo con cover di sconosciuti? ”, dice Sancho.
Dobbiamo essere innovativi!”, dice Edo.
Non sarà un po' azzardato? Non lo conosce nessuno qua...”, dice Robby.
“ Penso che l'astro nascente non nascerà, e noi ci ritroveremo con tante cover di uno che...” dice Baffo.
Raga, son sicuro di quel che dico ”, dice il Milanese, profetico.
Non ti ricordi manco il nome! ”, dice Sancho.
Ma mi verrà in mente...”, dice il Milanese.
"  Ma va a scopare...” dico io.
" Eh! Vasco, mi pare..." dice il Milanese.



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