lunedì 15 aprile 2013

Lupi e Cappuccette



Niente donne che entrino nel mio mondo lupo come Cappuccettorosse.  Tutte smaniose di essere lupe, senza capire che il loro ruolo è cappuccettare. Mi scavano dentro con le mani nude corredate di unghie lunghe smaltate multicolor. Sono sbiadite ma pittate, entrano a gruppi informi e vanno via solitarie. Impazziscono nelle immagini del mio passato, le ritrovo rannicchiate dentro troppe domande.
Hanno un desiderio ossessivo di calore, movimenti appesantiti dai cardigans di lana grezza. L’odore freddo del metallo non le eccita: le faccio inspirare a pieni polmoni, aria fresca aria pura, metto la canna in bocca e il dito sul grilletto. Canna in bocca, dito/bocca grilletto/canna. Loro fissano il neon sbiancato sul mio soffitto stonacato, e senza criterio restano ferme terrorizzate. Che c'è da spaventarsi così? Sono emozioni nuove di zecca, mai provate prima, dovrebbero ringraziarmi. L’onnipotenza della pistola saggia le tonsille e dà anche un responso medico: infiammate. Le tolgo dal loro Nulla per proiettarle in una fiaba adrenalinica.
Mi prendono in trappola, queste cappuccetterosse, coi loro modi di sorridere, con la pelle liscia e bianca, con quel lasciarmi tracimare la voglia di scoparmele; e poi... il sudore, aaaahhhh, quanto mi eccita quell'odore tosto che si ficca nelle narici e mi arriva giugiù fino all'ombelico. Non ho palle abbastanza per sedurle, non sono vero, sono un burattino con la faccia grinzosa di Lucignolo. Sono  lascivo, morboso dei loro capricci; metto in pausa una due tre volte il mio cervello per trattenermi dal commettere errori. Ho tutta la lucidità necessaria per prendermi i loro ultimi minuti con la forza. No, poi non voglio scappare via, questo posto solare mi piace, non è il solito fottuto game buio e tetro. Io gioco alla luce, sbanco tutto e inscrivo il mio nome nella topten dei lupi più forti di tutti i tempi, cazzo.
Cappuccette, e anche Nonne, non potete staccarmi la spina.

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