sabato 11 gennaio 2014

La C.I.A.

Mi perseguita.
E' una sola ma vale per tre. Ha un sorriso infinito che mi appare sullo screen del mio iPhone 5S, un sorriso a 16 GB. Ha minuti da perdere con me, una voce metallica che sconfina dentro 100 sms che mi manda ogni giorno.
E' una stalker.
E' una mela che vorrebbe farsi mordere, come il logo della Apple. E' il mio serpente, un pensiero latente, e non è Donatella.
Mi spia.
Si lascia immaginare, è la mia idea addizionale. Sono nuovo a questi tormenti, non conosco le offerte del mercato del sentimento. Mi ha chiesto di incontrarla mercoledì, senza aggiungere ulteriori dettagli.
Mi segue, ovunque.
Desidererei avere maggiori info su di lei, sapere cosa fa il pomeriggio, il suo numero di cell, se ha un fax o una email. Mi fa bibip di continuo, col segnale acustico del telefonino. Sono intercettato, la mia privacy è andata a farsi fottere.

E' un duello a armi improprie, e io sono perdente già al secondo round.

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