giovedì 20 giugno 2013

Un Capo Zulu Legato


Sono spazientito, e ansioso, ansimo senza pazienza. Il tempo, quello con la T maiuscola, impettito sgasa e si porta irrimediabilmente via le ultime speranze di rivederla. La aspetto da giorni, precisamente 37. E' sparita lasciandomi impietrito e in sospeso, come se la nostra fosse stata una brutta storia.
Lei mi abbracciava e mi mordeva e mi rideva, mi franava addosso con i suoi 92 chili ben portati, procurandomi  ematomi vari. L'aspetto in questo crepuscolo di luce mezza catramata: dovrei scartavetrarmi, passare un antiossidante e riverniciarmi a nuovo. Lei era satura di ombre, di spettri di un passato bulimico e desideri inconfessati di diafanotrasparenza. La scopavo come un selvaggio, in tre minuti netti ero sfiancato dal suo peso.
Mi sento come trafitto da spilli, la sua scomparsa è come un rito vudu. Mi sento un selvaggio capo zulu legato dentro la sua misera capanna.
Farei chissà cosa per riportare la storia allo stadio iniziale. Ma tutto si è consumato e concluso improvvisamente, e il mio sguardo è di colpo invecchiato di trent’anni. 
Invecchiatoditrentanni…



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